Quello di domani, presso la Regione Campania, potrebbe essere un incontro, tra il vice governatore Fulvio Bonavitacola e l’amministratore unico di Alto Calore, Antonello Lenzi, che chiarirà alcuni aspetti della vicenda dell’emergenza idrica in Irpinia, che non si risolve ancora. E che lo stesso Lenzi, in un precedentemente appuntamento con i sindaci, definì”senza soluzione di continuità”.
Ricordando che, fino a Natale, ormai alle porte, i cittadini dovevano ancora sopportare. Intanto, a Palazzo Santa Lucia, l’amministratore unico dell’ente di Corso Europa porterà il piano straordinario richiesto, nel tempo massimo di quarantotto ore, proprio da Bonavitacola.
Mentre dalle parti di Alto Calore si sta lavorando agli ultimi dettagli, alla Regione sarà presentato un piano emergenziale per definire le perdite dell’acqua: un incremento di tecnici e di personale, oltre che l’utilizzo di undici ditte esterne.
Per evitare la dispersione idrica di 400 perdite che devono essere, assolutamente, riparate. Perché raggiungono il sessanta per cento. Per le risorse finanziarie non ci dovrebbero essere problemi: palazzo Santa Lucia ha già finanziato 59 milioni di euro, dei quali venti sono stati già spesi. E altri potrebbero essere presi dai Fsc (fondi di Sviluppo e Coesione) e una quota da Ente Idrico Campano.
Ma domani sarà necessario capire quanto si dovrà spendere e quanto si impiegherà, di tempo, per fare i lavori. Un altro dato preoccupante è quello che riguarda il calo delle sorgenti. In tredici anni, a partire quindi dal 2011 ad oggi, sulle ventiquattro considerate, si registra, nello stesso periodo, un calo del quasi sessanta per cento. Insomma, se non piove o non nevica affidiamoci alla danza della pioggia.