Non cambia di una virgola il cammino intrapreso dal Comitato “Uniamoci per l’acqua” che, in questi interminabili mesi di emergenza idrica, negli incontri che si susseguono, adesso a ritmo ancora maggiore, con i rappresentanti politici del territorio irpino, continua a battagliare.
All’ordine del giorno, i consigli comunali da convocare tutti insieme, possibilmente lo stesso giorno, e con lo stesso argomento.
E con una delibera da approvare uguale per tutti. Ma, i sindaci, sembrano non prendere in considerazione questa ipotesi. Tanto è vero che, in tutta la provincia, lo hanno fatto in pochi. Troppo pochi. Ma Uniamoci per l’acqua” non si scoraggia.
Anche questa, soprattutto in vista della tre giorni del G7 di Mirabella Eclano, ad inizio del mese di ottobre, sarà una settimana importante per capire le posizioni di tutti: comitati, istituzioni, primi cittadini. E delle comunità coinvolte in questa emergenza idrica.
Si aspetta, tra l’altro, l’inizio degli incontri di Mirabella. Il Comitato ha chiesto che durante l’incontro in Prefettura uno dei sindaci presenti si faccia carico di consegnare alle autorità il documento stilato già qualche mese fa.
Mentre si potrebbe preparare, sempre in vista del meeting europeo in Irpinia, una mostra fotografica a tema: la mancanza di acqua. Intanto proseguono gli incontri con i rappresentanti politici. Si cercherà, quindi, di far entrare nell’agenda di discussione l’emergenza idrica proprio all’apertura del G7.
Il Comitato ribadisce la richiesta della convocazione dei consigli comunali di tutta la provincia, con un unico ordine del giorno e relativa delibera entro mercoledì 25 settembre.
Mentre si pensa oltre: alla riunione del prossimo 2 ottobre, cioè, quando in Prefettura ci saranno tutti i primi cittadini. Il Comitato “Uniamoci per l’acqua” chiede, ad uno di questi, di farsi carico, e rappresentante di tutti i Comuni, per intervenire su alcune precise questioni: sottolineando il momento che l’intera provincia sta attraversando in merito alla emergenza idrica, “evidenziando le conseguenze negative sulla vita dei cittadini, per l’agricoltura e l’economia locale”.
Quindi “insistere affinché la gestione delle reti idriche resti totalmente pubblica, come stabilito dal referendum nazionale del 2011”.
E ancora: “Richiedere al governo un impegno concreto per la realizzazione delle opere infrastrutturali necessarie a garantire un approvvigionamento idrico regolare e a lungo termine”.
In ultimo la consegna al ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, della mozione del Comitato, “nella quale sono espresse le richieste specifiche della comunità”.
Giancarlo Vitale