L’incontro di questo pomeriggio in Regione può segnare un momento, se non decisivo, almeno importante in merito alla questione della emergenza idrica in provincia di Avellino.
I Comuni irpini, infatti, sono praticamente al collasso e le comunità sull’orlo di una crisi di nervi. Mentre l’acqua continua a non uscire dai rubinetti delle case, una soluzione potrebbe essere costituita dall’intervento di palazzo Santa Lucia.
I sindaci, che pure hanno qualche responsabilità, non hanno possibilità, perché mancano i fondi, di rimettere a nuovo le tubazioni che scorrono lungo i propri territori perché “non ci sono soldi”, dicono in coro.
E, quello delle quindici di oggi pomeriggio, potrebbe essere un seppure piccolo passo in avanti per cercare una soluzione a questa incresciosa vicenda.
Sotto la spinta della scorsa riunione di Sturno, dove si è tenuta una assemblea di trentadue primi cittadini che insieme a consiglieri provinciali e regionali hanno discusso della”famigerata “condotta adduttrice Dn800; che si rompe a giorni alterni, ecco arrivare l’invito per discuterne in Regione.
Si cercherà, infatti, di fare il punto della situazione con il vice governatore Fulvio Bonavitacola, l’amministratore unico di Alto Calore, Antonello Lenzi, e l’ente Idrico Campano.