Sono le 15 passate quando il Giro d’Italia giunge ad Atripalda sotto una fitta pioggia, dopo il passaggio in Alta Irpinia, attraverso i comuni di Sant’Andrea, Conza, Morra, Lioni, Nusco e Cassano. Tanti i curiosi ed appassionati, tra ragazzi, famiglie e bambini, lungo il tragitto della gara con maglie rosa, cartelli e striscioni inneggianti agli atleti, a conferma di una corsa che conserva intatto il suo fascino. Gli stessi cronisti ricordano, più volte, nel commentare la gara come fossero stati avvertiti che il tempo sarebbe peggiorato in Irpinia. Quasi a rafforzare il luogo comune che vuole la corsa sempre bagnata quando passa da queste parte. Peccato, poi, per qualche pubblicità che priva Atripalda dei riflettori televisivi, malgrado il bellissimo colpo d’occhio con la piazza piena. Quindi lungo Corso Umberto I, con tanto di passaggio davanti al reuccio, l’ingresso in piazza Libertà per poi sfrecciare lungo il Corso con la Torre dell’orologio che campeggia dall’alto e le bandiere dell’Avellino che ricordano la promozione dei lupi. Il lastricato del Corso, però, non risparmia alcuni atleti che bucano le loro bici. Si prosegue lungo Viale Italia per giungere a Monteforte e cominciare la salita e poi dirigersi verso i comuni del mandamento. E l’asfalto scivoloso fa la sua parte con la maxi caduta sulle strade del Mandamento. Mentre il gruppo attraversava Baiano, a circa 70 km dall’arrivo, la maxicaduta, scatenata da una scivolata in testa di Jai Hindley: a quel punto, per effetto domino, sono andati sull’asfalto almeno altri venti corridori. La caduta è avvenuta in un attraversamento urbano, in un tratto in leggera discesa, su asfalto viscido per la leggera pioggia scesa prima del passaggio dei corridori. La corsa è stata neutralizzata: due auto della giuria sono rimaste in testa al gruppo e hanno l’andatura dei corridori a velocità controllata per una decina di km. Al momento della maxicaduta erano in fuga Paleni e Van der Hoorn. Alla spicciolata i corridori sono tornati assieme. Cerny è ripartito con la gamba sinistra bendata e insanguinata. La corsa è ripartita all’uscita da Nola, a 59 km dal traguardi. Dopo alcune discussioni con i corridori, la giuria ha deciso di neutralizzare la corsa fino a Napoli, dove si svolgerà solo la volata: non verranno presi distacchi sul traguardo, verrà assegnata solo la vittoria di tappa.
