FRIGENTO- Il sindaco Carmine Ciullo porta avanti la sua battaglia contro quello che viene definito “Eolico selvaggio”. E lo fa insieme ad altri 270 sindaci di tutta Italia, all’interno di un Comitato, “Coalizione Tess”. Nel coordinamento del comitato sono presenti appunto il sindaco di Frigento Carmine Ciullo ed il sindaco di Calitri Michele Di Maio. A rappresentare la Campania c’è pure il sindaco di Guardia Sanframondi, nel Sannio, Raffaele Di Lonardo. Un coordinamento nazionale che rappresenta appunto 270 Comuni, soprattutto piccoli e che subiscono l’installazione nei propri territori di pale eoliche che diventano presto vere e proprie foreste di torri alte almeno cento metri, in molti casi anche il doppio, e con le pale che girano al timo forsennato del vento. Fonti da energie alternative che invadono i piccoli Comuni in cui si soffre di richieste enormi di questi insediamenti nelle aree industriali. Il sindaco Ciullo con i suoi colleghi il sedici aprile sarà presente presso il Senato per un incontro sul tema dell’eolico selvaggio.
«In pratica – dice il sindaco Ciullo – si cerca di avere risposte positive mettendo sul tavolo varie problematiche». Una sorta di viaggio della speranza per Ciullo ed i suoi colleghi, che ripongono la propria fiducia nel confronto con i parlamentari, non si una sola parte politica, ma in maniera trasversale tutti sono coinvolti. Basti pensare che a livello nazionale ci sono 6000 richieste di installazioni di aereogeneratori. E saranno insediati in territori che spesso hanno colture e produzioni di eccellenza. Ciullo pone in evidenza che la battaglia non è contro l’energia alternativa, ma contro lo scempio che si fa dei territori.
«Noi non siamo contro le fonti di energia alternativa, ma chiediamo che nelle decisioni siano coinvolti i territori. Bisogna dire che chi governa il territorio, gli Enti locali, non hanno nessuna possibilità di opporsi allo scempio. Chiediamo, – aggiunge Ciullo – che vi sia maggiore attenzione nelle scelte e che queste vengano realizzate dove è possibile farlo, non colpire a caso». Il sindaco di Frigento prova ad individuare anche eventuali siti che potrebbero non causare disagio alle popolazioni e danni al territorio. «Si potrebbe immaginare di utilizzare, caso mai, cave abbandonate, vecchie discariche non più in funzione, insomma si pensi anche ad altri siti, sfruttando aree compatibili».
Ma perché il sindaco di Frigento dice questo e si impegna per evitare lo sfruttamento selvaggio del territorio governato dalla sua amministrazione. Ma anche gli altri territori da tutelare. «Io sostengo che un Comune come Frigento, che ha già tredici torri sul territorio, dai primi anni Duemila, non può ospitare altri impianti i questo genere. E invece a noi è giunta la richiesta di istallazione di altre sei torri, alte 200 metri. Stanno devastando un territorio che noi vorremmo tutelare perché è a vocazione agricola e turistica. Noi stiamo facendo di tutto per promuovere il nostro territorio sotto l’aspetto turistico ed enogastronomico e invece ci troviamo a combattere contro queste scelte inadeguate». Il sindaco Ciullo sta provando a diminuire il numero delle torri ed ha avviato un confronto con le società che operano nella zona. Ciullo ha anche avviato contatti con sindaci dei Comuni vicini che hanno problemi simili per fare una azione combinata che porti alla diminuzione delle torri. E al momento sembrerebbe che la fase della diplomazia porti a soluzioni positive. Almeno nel numero delle torri. Sul territorio frigentino da otto se ne dovrebbero avere due e nel territorio di Sturno invece di sei, solo una. Insomma un risultato positivo almeno sembra.