Alle europee, astensionismo in crescita: questo è il trend. Nel 2019 in Irpinia, alle urne 220 mila votanti, il 54 per cento degli aventi diritto su un totale di 405 mila elettori. Nel 2014 invece il 55,5. Oggi e domani gli elettori irpini attesi per le europee sono 408 mila. L’appuntamento dalle 15 fino alle 23 di oggi, si riparte alle 7 di domenica 9 alle 23.
Si tratta di un Election Day, che tradotto sta a significare che insieme alle europee si vota per le amministrative in 3700 comuni italiani, in 7 capoluoghi di Regione – Bari, Cagliari, Campobasso, Firenze, Perugia e Potenza – e in altri capoluoghi di provincia tra cui Avellino.
In città sono 45mila gli elettori, mentre nel 2019, quando fu eletto l’ex sindaco Gianluca Festa, erano circa 45 mila e 500. Furono 33 mila e 400: i votanti alle europee il 73,5 per cento.
L’affluenza alle amministrative toccò il 71,7 per cento, superando il 71,2 delle amministrative del 2018.
Intanto, oltre che ad Avellino, in Irpinia urne aperte a Montoro, dove ci sono 18mila elettori. Come per la città qui la partita è a doppio turno: se nessun candidato dovesse superare il 50 per cento dei voti, si andrebbe al ballottaggio il 23 e il 24 giugno.
Negli altri 40 comuni irpini al voto – in tutto più di 100 mila gli elettori – c’è il turno unico perché la popolazione non supera i 15mila abitanti. Altre realtà popolose che vanno alle urne sono Mercogliano, Montella e Mirabella.
Torrioni è il centro più piccolo al voto con 718 elettori, inseguito da Salza irpina (798), Parolise (862) e Candida (909). Tutti comuni inferiori ai mille abitanti.
Per le europee ci sono 501 sezioni, 205 quelle per le comunali, di cui 72 ad Avellino, 18 ad Montoro, 11 a Mercogliano.
Ulteriori informazioni di servizio: le operazioni di scrutinio per l’elezione del Parlamento europeo inizieranno domenica 9 giugno alla chiusura delle urne, ore 23; per le elezioni comunali si dovrà attendere lunedì 10 giugno alle ore 14.
Come si vota
Alle europee c’è un sistema elettorale proporzionale: significa che l’assegnazione dei seggi avviene in modo da assicurare alle diverse liste un numero di posti proporzionale ai voti ricevuti. Nella stessa lista si possono indicare fino a tre preferenze votando però candidati di sesso diverso. Determinato il numero dei seggi spettanti alla lista in ciascuna circoscrizione – quella meridionale nel caso dell’Irpinia – sono proclamati eletti i candidati con il maggior numero di voti di preferenza.
Per le amministrative, nei comuni fino a 15 mila abitanti il voto si esprime sul contrassegno della lista o sul nominativo del candidato sindaco. Non è possibile votare per un candidato alla carica di sindaco diverso da quello collegato alla lista. Per i comuni inferiori ai 5 mila abitanti si può esprimere una sola preferenza per un candidato al consiglio comunale, scrivendo il cognome al fianco del simbolo della lista.
Per i comuni compresi tra 5 mila e 15 mila, si possono esprimere una o due preferenze per candidati consiglieri di sesso diverso.
Nei comuni superiori ai 15 mila abitanti sono tre le possibilità di voto. Si può tracciare un segno solo sul simbolo di una lista, assegnando così la preferenza anche al candidato sindaco. Oppure un segno sul simbolo di una lista e barrando il nome di un candidato sindaco non collegato alla lista votata: il cosiddetto ‘voto disgiunto’. Si può barrare solo il nome del candidato sindaco, votando così solo per il candidato sindaco e non per la lista o le liste a quest’ultimo collegate. Si possono esprimere uno o due voti di preferenza per candidati compresi nella stessa lista. Le due preferenze devono riguardare candidati di sesso diverso della stessa lista: doppia preferenza di genere.