Evasione e autoriciclaggio, la Guardia di Finanza di Avellino ha notificato decreto di perquisizione nell’ambito di un’indagine avviata dalla Procura di Roma, che riguarda reati tributari di rilevante entità. Tra i destinatari del Decreto di Perquisizione emesso dalla stessa Procura, figura un professionista, accusato di aver facilitato l’utilizzo fraudolento di crediti IVA inesistenti a favore di una società per la quale prestava consulenza. L’operazione è parte di un’inchiesta più ampia che ha coinvolto decine di indagati, finalizzata a smantellare un presunto sistema illecito di evasione fiscale e autoriciclaggio.
Il professionista di Avellino e difeso dall’avvocato Giuseppe Di Gaeta, è accusato di aver fornito false dichiarazioni relative alla regolarità contributiva IVA. Secondo i militari delle fiainquirenti, l’indagato avrebbe consapevolmente agevolato l’utilizzo di crediti d’imposta non veritieri, permettendo così alla società di compensare debiti fiscali con crediti IVA inesistentiDall’indagine sarebbe emers che il professionista avrebbe omesso di versare i contributi previdenziali e assistenziali dovuti per i lavoratori dipendenti, in concorso con altri soggetti coinvolti.
Le indagini hanno coinvolto diverse società cosiddette “contenitore”attraverso le quali sarebbe stato organizzato un sistema volto a evadere le imposte e a eludere gli obblighi previdenziali.In particolare, la somma complessiva dell’evasione fiscale accertata supera i 2 milioni di euro, con un danno erariale significativo derivante dall’utilizzo di crediti IVA falsi e dalla mancata effettuazione dei versamenti previdenziali.Le indagini hanno anche rivelato che la società tra il 2019 e il 2021, ha evaso oltre 2,5 milioni di euro, aggravando ulteriormente la portata dell’illecito fiscale.
Gli altri soggetti coinvolti, tra cui alcuni amministratori delle società citate, sono accusati di aver agito in concorso, compiendo le stesse condotte fraudolente e omettendo di adempiere agli obblighi fiscali e previdenziali.



