Corriere dell'Irpinia

Fdi e il caso Grottaminarda, parla Blasi: “Io allontanato per colpa delle correnti interne al partito”

AVELLINO – Alla base del ‘caso Grottaminarda’ una guerra interna al partito di Fratelli d’Italia: da una parte la ‘base storica’ e dall’altra la nuova classe dirigente fedele al nuovo corso di Giorgia Meloni. Questa almeno è la versione di Gennaro Blasi. Lui è il protagonista della vicenda politica che è esplosa ieri a Grottaminarda. Blasi è (o meglio ‘era’), il segretario del locale circolo di Fratelli d’Italia: ieri ha annunciato la chiusura del circolo spiegando che non gli avevano rinnovato la tessera e che per questa ragione chiudeva i battenti. Nel post sui social in cui faceva questo annuncio, si è poi scoperto stamattina, c’era scritto anche che il motivo del mancato rinnovo della tessera era per “mancato rispetto del codice etico”. E scorrendo sulla quella stessa pagina Facebook si notava in effetti un post, scritto pochi giorni prima, che si schierava in maniera più che netta sulla questione della boxe femminile alle Olimpiadi francesi. “Ma questo post non c’entra niente – ci dice ora Blasi, con il quale siamo riusciti finalmente a metterci in contatto –, la questione risale a un mese fa. Risale a quando feci richiesta di rinnovo della tessera di Fdi e mi sentii rispondere che non me l’avrebbero rinnovata per questioni legate al mancato rispetto del codice etico”. E a cosa si riferivano? “Credo sia stato per qualche vecchio post che avevo condiviso sulla mia pagina personale, post davvero cretini, ma soprattutto che non c’entrano niente con la politica. Erano post di altri che avevo condiviso sulla mia pagina personale, quindi niente che riguardasse il partito o la politica in generale”. “A quel punto – ci spiega Blasi – ho chiesto spiegazioni; mi sembrava davvero assurdo essere escluso dal partito per delle fesserie del genere. E invece l’altro giorno mi hanno confermato il mancato rinnovo della tessera; e quindi ho preso la decisione di chiudere il circolo. Ma sono convinto che sia stato solo un pretesto per tenermi fuori dai giochi”. Un pretesto? E a che scopo? “Non vogliono farmi entrare nel direttivo provinciale di Fratelli d’Italia. All’ultimo congresso, che si è tenuto nel gennaio scorso, sono stato il secondo dei non eletti. E ora, con la probabile uscita dal partito di Vincenzo Quintarelli, dovrei diventare il primo dei non eletti. E siccome c’è una questione di incompatibilità che riguarda uno degli eletti, in pratica sono ad un passo dall’entrare nel direttivo. Non appena qualcuno si dimette dal direttivo, potrei entrare io”. E perché non vogliono che entri nel direttivo? “Semplice, perché a quel congresso provinciale di gennaio io votai per il candidato presidente Mainolfi, invece poi ha vinto Fruncillo.

Quindi stiamo parlando di una questione di correnti interne al partito. Come del resto nella migliore tradizione partitica italiana. Famose le sconfitte che ha rimediato il Pd a livello nazionale proprio a causa di fratture interne e scissioni. La stessa strada che volete percorrere ora con il centrodestra irpino? “Lo so, è un peccato. Ma non potevo rimanere fermo ad accettare questo provvedimento preso nei miei confronti. Credo che sia un provvedimento ingiusto e per questo farò un ricorso giudiziario. Ho già iniziato a prendere contatti con un avvocato. Faccio politica da quando avevo 15 anni e una cosa del genere non mi era mai capitata”. “Bisogna prendere atto del fatto che nel partito ci sono due fazioni. Dividersi può indebolire il partito, ma dovevo dare un segnale. Io comunque resto un uomo di destra. Resto un elettore di Fratelli d’Italia. Anche se, devo dire la verità, da quando è scoppiato questo caso mi stanno corteggiando in maniera pressante dagli altri partiti di area. Visto che alla fine stiamo parlando di alcuni post cretini, spero che alla fine tutto si possa risolvere”.

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