Rosa Bianco
Il convegno intitolato “Antonio La Penna. Filologia, critica letteraria, storia della cultura”, che si terrà il 20 e il 21 ottobre 2025 tra Pisa e Firenze, si propone come tappa significativa nella riflessione critica sull’intera opera di un gigante della classicistica italiana. L’occasione assume una duplice importanza: da una parte il tributo a un maestro che ha lasciato un’impronta profondissima nella filologia latina e nella cultura accademica italiana; dall’altra, la presentazione di un bilancio critico complessivo che attraversa generazioni di allievi, scuole, e patrocini intellettuali.
La figura del maestro
Antonio La Penna (1925–2024), nato a Bisaccia (Avellino) e allievo di Giorgio Pasquali alla Scuola Normale Superiore di Pisa, è stato tra i maggiori latinisti europei del Novecento. Professore di Letteratura latina all’Università di Firenze e di Filologia latina alla Normale, ha unito rigore filologico e riflessione etica nello studio di Sallustio, Virgilio, Orazio e Ovidio. Autore di oltre seicento pubblicazioni fra edizioni critiche, saggi, studi sulla fortuna dell’antico, premiato con il Feltrinelli (1987) e socio dei Lincei (2002), ha incarnato un umanesimo filologico fondato su conoscenza, responsabilità e impegno civile. La sua attività – vasta, rigorosa e ricca di influssi – lo ha reso riferimento indispensabile per chiunque operi nel campo degli studi classici.
Struttura e organizzazione del convegno
Il convegno apre lunedì 20 ottobre 2025 a Pisa, presso la Scuola Normale Superiore, Palazzo della Carovana, Sala Azzurra, Piazza dei Cavalieri 7, alle ore 9.30 con l’intervento introduttivo del Direttore della Normale, Alessandro Schiesaro. La giornata sarà fruibile anche in videostreaming. Martedì 21 ottobre proseguirà a Firenze presso l’Università di Firenze, Aula Magna del Rettorato, Piazza San Marco 4, con i saluti della Rettrice, Alessandra Petrucci, alle ore 9.30, anch’essa in streaming.
Il Comitato organizzatore internazionale è composto da: Mario Citroni (Scuola Normale Superiore), Mario Labate (Università di Firenze), Gianpiero Rosati (Scuola Normale Superiore), Alessandro Schiesaro (Normale) e Giovanni Zago (Università di Firenze).
La partecipazione è internazionale: docenti e studiosi provenienti, oltre che dalla Scuola Normale e dall’Ateneo fiorentino, dalle Università dell’Aquila, New York University, Oxford, Pavia, Pisa, Roma Tre, Salerno e Torino.
Per ulteriori informazioni e il programma completo si rimanda al link:
https://www.letterefilosofia.unifi.it/vp-86-convegni-presentazioni-altre-iniziative.html#indice_h2_1.
Significato e prospettive del convegno
L’iniziativa rappresenta un momento di alta riflessione accademica: quando una figura come La Penna – filologo rigoroso e insieme intellettuale civile – viene celebrata da due istituzioni prestigiose come la Scuola Normale e l’Università di Firenze, l’occasione va oltre l’onore postumo. Essa richiama il ruolo del classicista non solo come interprete del passato, ma come agente di cultura del presente. L’insegnamento di La Penna, lungo decenni, ha modellato non semplicemente una scuola di filologia latina, ma una forma di “engagement” nella cultura – secondo la definizione stessa che egli talvolta evocava.
Il percorso del convegno – da Pisa a Firenze, dall’introduzione formale al saluto rettorale – segna simbolicamente la dualità dell’impegno di La Penna: da un lato la radice toscana e pisana della filologia classica, dall’altro la dimensione fiorentina, urbana e cosmopolita della critica letteraria moderna. Il bilancio critico cui mira l’incontro non si limita a raccogliere l’eredità, ma intende ricollocare la sua produzione nell’orizzonte delle sfide contemporanee: filologia digitale, storia della cultura, rapporto tra classico e moderno.
In particolar modo, l’abbinamento fra “filologia, critica letteraria, storia della cultura” è significativo: testimonia che la figura di La Penna non va letta esclusivamente sotto il profilo tecnico (edizioni critiche e filologia latina), ma anche sotto quello più ampio del pensiero, della riflessione sulla tradizione e della capacità di trasmettere amore per il sapere a generazioni successive.
La conferenza fornisce, dunque, un bilancio critico complessivo della sua opera e si terrà nelle due sedi a cui il suo magistero è indissolubilmente legato: la Scuola Normale Superiore di Pisa e l’Università di Firenze.