Di Rodolfo Picariello
Flumeri – No ai licenziamenti recita uno striscione retto dai lavoratori della De Vizia, azienda impegnata nelle pulizie presso lo stabilimento IIA di Flumeri. E al ministro Urso i sindacati hanno consegnato un documento in cui lamentano la minaccia di otto licenziamenti.
«Progetto rilancio a spese di chi?». E’ il titolo del documento consegnato al ministro e firmato solo da Uiltrasporti e Filcams Cgil. Nel documento si dice che : «Menarini taglia il lavoro e De Vizia Transfer licenzia otto lavoratori». Il ministro si è fermato volentieri a parlare con i lavoratori e si è fatto spiegare la vicenda. Ha chiesto tuttavia se la questione riguardasse anche la Menarini e, avendo ricevuto risposta affermativa, ha preso impegno di verificare la vicenda.
La spiegazione è molto semplice a sentire i lavoratori ed i loro rappresentanti. Nel documento consegnato al ministro si dice che «il 15 novembre scorso Menarini aveva comunicato alla società De Vizia Transfer che dal 18 novembre non avrebbe dovuto effettuare i servizi di pulizia presso lo stabilimento di Flumeri. Conseguentemente la società De Vzia Transfer ha sospeso subito le otto unità lavorative impegnate nel servizio.
Le organizzazioni sindacali di fronte a licenziamenti annunciati hanno chiesto l’immediato intervento della Prefettura. E subito viene convocato un incontro per il 23 dicembre con le due società, Menarini e De Vizia transfer e le organizzazioni sindacali, senza raggiungere nessun accordo, strappando solo un mezzo impegno alla Menarini per cercare una soluzione che scongiurasse i licenziamenti. Contestualmente si è chiesto a De Vizia Transfer di congelare la lettera di licenziamento. E’ passato oltre un mese senza avere risposte».

Questa la vicenda raccontata al ministro per illustrare la vicenda. Ma nel documento si dice anche altro, i passaggi successivi fatti del sindacato. «In un recente incontro tra Menarini e sindacati metalmeccanici, sono state avanzate proposte tese a scongiurare di perdere posti di lavoro senza nessun risultato. Ora ci chiediamo: se la Menarini conferisce questo servizio ad altra società questa nuova ha l’obbligo di assumere il personale già impegnato precedentemente? Se invece la Menarini intende internalizzare il servizio di pulizia non può prescindere dal tener presente il personale che già svolgeva queste mansioni».
Il documento conclude dichiarando che «tutti sono consapevoli che la Menarini è alle prese con un piano di rilancio produttivo per lo stabilimento di valle Ufita prevedendo nuove assunzioni.Diventa ingiustificabile e contraddittorio se dall’altro versante si producono licenziamenti. Non ci devono essere saldi negativi sul piano occupazionale altrimenti ne va della credibilità dell’azienda».
E si chiude dicendo che «di fronte a queste forti contraddizioni» e con il rischio di perdere otto posti di lavoro operai e sindacati continueranno a protestare davanti i cancelli della Menarini. Questa è la patata bollente che è stata consegnate nelle mani del ministro.