Nel 2018 i dipendenti del Comune di Forino avevano rilevato delle incongruenze nella contabilità del servizio mensa scolastica per l’anno scolastico 2017/2018; in particolare, i funzionari notarono che le ricevute di pagamento presentate dai genitori degli alunni non corrispondevano agli accrediti sul conto corrente comunale.
Dopo un’attenta verifica contabile, eseguita congiuntamente alla Guardia di Finanza di Avellino, fu confermato un ammanco di oltre 7 mila euro ai danni del Comune.
A seguito delle indagini, la Procura della Repubblica di Avellino inserì nel registro degli indagati un uomo di 47 anni, residente a Forino, accusato di peculato per aver sottratto e trattenuto le somme versate dai genitori per il pagamento della mensa scolastica. L’uomo venne quindi rinviato a giudizio davanti al Gup del Tribunale di Avellino, per rispondere del reato di peculato, punito dall’art. 314 del codice penale con la reclusione da 4 a 10 anni.
La difesa dell’imputato, rappresentata dagli avvocati Mauro Alvino e Giuseppe Laudati, richiese il rito abbreviato e presentò una vasta documentazione a supporto della sua innocenza. Successivamente, la Procura continuò le indagini, ma mantenne l’accusa e chiese una condanna a 3 anni di reclusione.
Questa mattina, il Gup, nella persona del giudice Cassano, ha assolto l’imputato con la formula “perché il fatto non sussiste”, aderendo alla tesi difensiva, supportata da una dettagliata memoria e indagini che dimostrarono la sua estraneità ai fatti.