E’ stato il messaggio del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, indirizzato all’arcivescovo Pasquale Accrocca, ad aprire il VII Forum delle Aree interne, al via oggi al Centro La Pace di Benevento, dedicato a La sfida della bellezza, Un messaggio che si fa monito a mettere in campo tutte le politiche necessarie per valorizzare le potenzialità e risorse delle aree interne.
Mattarella sottolinea come “La questione dei cittadini che vivono nelle cosiddette aree interne del Paese e isole minori, è da tempo un grande argomento nazionale. Su quasi ottomila Comuni, oltre quattromila ricadono in esse. È problema che riguarda un quarto dell’intera popolazione italiana. È un tema dei diritti dei cittadini che vi risiedono e un tema di sottoutilizzo delle risorse che quei territori hanno sempre espresso e possono esprimere. Un patrimonio di persone e luoghi che non possiamo arrenderci a vedere deperire o, peggio, scomparire.
L’attenzione che il Forum da tempo porta a questa condizione e che la Chiesa cattolica ha sollecitato, anche recentemente, con la lettera aperta a Governo e Parlamento, è meritevole di ogni considerazione.
Nel processo di sviluppo indotto dalla Repubblica, grande rilevanza ebbe il programma diretto a colmare i divari, con la politica rivolta a sostegno delle aree depresse. Si propone oggi una questione di analogo spessore: ogni regione si trova con realtà in cui la distanza di centri abitati da servizi come quelli sanitari e di istruzione superiore, aggravata dalla carenza di trasporti pubblici adeguati, creano condizioni di progressivo spopolamento e abbandono che espongono i territori a ogni calamità.
La ricchezza di energie umane e il valore di risorse che, così, vengono meno, minacciano parte significativa dell’identità irrinunciabile di un Paese policentrico, in cui ciascun luogo testimonia cultura, materiale e immateriale, in cui ambiti preziosi verrebbero ineluttabilmente condannati all’oblio.
È giunto il momento di una riflessione che faccia giustizia di quel luogo comune secondo il quale il diradarsi della popolazione comporta necessariamente rarefazioni di servizi e abbandono di infrastrutture come quelle delle ferrovie locali. È il contrario: il venir meno di supporti alla convivenza locale, nella sua dimensione civile ed economica, spinge e aggrava la marginalizzazione dei centri minori che, pure, durante la pandemia e in funzione del crescere della digitalizzazione, hanno potuto conoscere significative rivalse, a conferma del ruolo che posso svolgere.
Confidando che il dibattito rechi utili contributi su questa grande sfida, invio auguri di buon lavoro”