Tre giornate per attraversare la danza nelle sue forme più intime e collettive. Raid Festival prosegue il 17, 18 e 19 ottobre al Teatro 99 Posti di Mercogliano, confermandosi spazio di incontro, riflessione e comunità, dove il gesto coreografico diventa linguaggio di memoria e urgenza.
Ad aprire la rassegna, venerdì 17 ottobre, sarà Lacrimosa di Simone Zambelli, interprete e creatore che conduce il pubblico in una riflessione viscerale sull’amore e sulla sua fine. Ispirato alla celebre Morte del Cigno di Michel Fokine, il lavoro racconta un corpo che attraversa la perdita e il torpore per ritrovare un nuovo appiglio alla vita.
Prodotto dalla Compagnia Sanpapié, Lacrimosa intreccia fragilità e resistenza, restituendo alla danza la sua funzione più pura: dire ciò che le parole non possono. Un assolo intimo e radicale, dove nudo, suono e immagini diventano strumenti di verità.
Sabato 18 ottobre il 99 Posti si trasforma in un palcoscenico-maratona che riunisce linguaggi e poetiche diverse.
A inaugurare la serata sarà la Compagnia Bellanda con Never Failed Me, performance che esplora il legame tra due sorelle: un intreccio di amore e conflitto espresso attraverso la fisicità delle culture urbane e del partnering. Nata dall’evoluzione della breakdance, Bellanda è la prima compagnia italiana di matrice hip hop riconosciuta dal Ministero della Cultura come Organismo di Produzione Danza.
Segue il solo di Susan Kempster, coreografa australiana dalla forte impronta personale, che in I’m not crying (I just got something in my eye) trasforma la vulnerabilità in materia scenica, portando lo spettatore dentro un territorio privato e al tempo stesso universale.
Chiude la serata Ersiliadanza con La Passeggiata, ispirata al celebre dipinto di Marc Chagall: un lavoro che riflette sul tempo, sulla leggerezza come forma di resistenza e sulla condivisione come gesto di elevazione.

Domenica 19 ottobre la scena è affidata a uno dei maestri della coreografia contemporanea, Enzo Cosimi, che presenta Bastard Sunday. Ispirata alla figura e all’opera di Pier Paolo Pasolini, la creazione — nata nel 2003 e oggi riproposta con una nuova urgenza scenica — amplifica la visione poetica pasoliniana, aprendola a una complessità inedita.
Due interpreti incarnano l’anima maschile e femminile del poeta in un paesaggio sospeso, rarefatto, carico di presagi. La drammaturgia visiva e sonora si arricchisce della collaborazione con Robert Lippok (To Rococo Rot), figura di spicco della scena elettronica europea, autore delle musiche originali.
Un lavoro che conferma Cosimi come una delle voci più autorevoli e visionarie della scena coreografica italiana ed europea.
Dal 17 al 19 ottobre, dunque, il Teatro 99 Posti diventa luogo di fragilità e resistenza, di intimità e collettività, di corpi che raccontano ciò che le parole non bastano a dire. Tre giorni di danza come specchio, confessione e festa.




