Frana a Montevergine, è corsa contro il tempo per liberare la strada provinciale e mettere in sicurezza i costoni dei tornanti, che conducono al Santuario di Mamma Schiavona. Si attende di conoscere il cronoprogramma degli interventi, mentre restano isolati i quindici monaci benedettini in clausura nel Santuario. Stamane l’Abate don Riccardo Luca Guariglia ha fatto visita ai confratelli della comunità benedettina per rassicurarsi sul loro stato. “Stanno tutti bene, ora ci auguriamo lavori celeri, per liberare la strada e per consentire ai fedeli di poter raggiungere il Santuario – spiega l’Abate -. Stiamo effettuando tutte le verifiche sulla funicolare, che in caso si fermasse, il Santuario sarebbe del tutto irraggiungibile. Ora preghiamo e ci affidiamo alla Madonna, che con la sua materna benedizione ci protegge e ci aiuta sempre”. Ieri sera il Ministro Piantedosi e il Governatore De Luca hanno telefonato all’Abate. “Ci sono tutti molto vicini. Ci sentiamo rassicurati e sereni in una rapida soluzione e nel ripristino, in piena sicurezza, della viabilità».
Intanto, oggi pomeriggio, si è tenuta una riunione operativa promossa dal Prefetto di Avellino, Rossana Riflesso e a cui hanno preso parte anche il presidente della Provincia Rizieri Buonopane e il capo della Protezione Civile regionale, Italo Giulivo.
«Per fortuna, il meteo ci aiuterà- spiega il prefetto Riflesso – nei prossimi giorni, ma non è una situazione facile e il ripristino sarà lungo e faticoso. Mi preoccupano eventuali conseguenze, anche se per il momento la situazione è statica e la frana si è bloccata. Per questo abbiamo immediatamente aperto il CCS, al fine di organizzarci per eventuali ulteriori iniziative. Per quanto riguarda il Santuario, i monaci possono restare in tranquillità, utilizzando la strada alternativa che passa da Pietrastornina».
«Per la tutela delle vite umane, allo stato attuale, non vi è alcun allarme.Credo che non vi sarà una nuova evoluzione e che si potrà soltanto operare per il ripristino dello stato dei luoghi», ha rassicurato il Prefetto del capoluogo irpino. «Trovo che vi sia, come spesso accade, conclude la rappresentante di Governo – una carenza di manutenzione delle opere idrauliche che sono state realizzate. Ogni intervento umano, per quanto valido e opportuno, deve essere poi mantenuto: vanno ripulite le aree, la vasca sulla sommità di Montevergine e devono essere messe in atto una serie di attività costanti di controllo e cura».

Il capo della Protezione civile della Campania Giulivo conferma che il monitoraggio è costante e che la priorità, in questa fase, è garantire la sicurezza e la percorribilità dell’arteria: «Prima gli interventi emergenziali, ma successivamente serve un progetto di messa in sicurezza. Noi come protezione civile preoccupiamo di fare un ripristino con opere provvisionali per consentire la transitabilità in sicurezza sulla strada. Poichè ci troviamo nella stagione invernale, potrebbero arrivare ulteriori piogge e dunque ci potranno essere nuove frane con dilavamenti. La situazione va presidiata, perchè il terreno sulla carreggiata costituisce un pericolo». Ora si lavora per un intervento definitivo di messa in sicurezza della montagna franata sottoposta ad un rischio classificato in R4, anche se i tempi saranno lunghi e gli interventi saranno costosi».
Il presidente della Provincia, Rizieri Buonopane ha precisato che si sta lavorando per la pulizia dell’arteria e la messa in sicurezza. «Con alcune accortezze possiamo immaginare un utilizzo della strada per raggiungere l’Abbazia. Stiamo pensando di istituire un senso unico alternato sulla provinciale 374. Per il resto come già è stato spiegato dal capo della protezione civile, si sta pensando ad un progetto ad ampio respiro e complessivo, ma la Provincia è competente solo della messa in sicurezza dell’arteria, per le scarpate e i valloni le competenze sono in capo ad altri enti».



