Il caso della frana avvenuta sulla Fondo Valle Sele, la statale 691 a Caposele, è stata oggetto dell’interrogazione in Aula della senatrice Raffaella Paita, del gruppo Azione-Italia Viva.
“Molte nostre infrastrutture sorgono in contesti in cui la proprietà privata è molto parcellizzata. Questo elemento crea difficoltà nell’organizzare la manutenzione. Tanto che spesso sono determinate proprio da una cattiva manutenzione dei terreni. Bisogna per questo – prosegue – dotarci di una strategia di manutenzione che riparta in modo efficiente le responsabilità tra le società che gestiscono le nostre autostrade, strade statali e ferrovie”.
Così la senatrice nella sua interrogazione al ministro delle Infrastrutture e trasporti, Matteo Salvini, ed ha aggiunto: “Per farlo, è indispensabile un’attività di monitoraggio attraverso dei sensori, compito assegnato alla Ansfisa ma solo a campione. Servono, dunque, investimenti per espandere le forme di monitoraggio tecnologicamente più avanzate. Le condizioni ci sono ma, almeno per quanto visto finora, il governo manca del tutto di visione. Ci auguriamo che le idee arrivino insieme alla capacità di ascoltare le opposizioni perché noi in passato abbiamo lavorato molto su questi e potremmo mettere a disposizione l’esperienza accumulata”, ha concluso.
La frana che si è verificata sulla Fondo Valle Sele il 22 gennaio scorso sarebbe avvenuta per effetto di ruscellamenti causati dalle piogge, di qui gli smottamenti sottostanti il viadotto: essi riguarderebbero la vegetazione superficiale e non sembrano aver intaccato le strutture edificate, come riferito dopo i sopralluoghi dell’Anas, la stessa che ha interessato la Provincia di Avellino affinché provveda alla corretta regimentazione delle acque di piattaforma.