di Rodolfo Picariello – Il servizio PostaMat presso la sede di via Gramsci non funziona da diversi giorni e ormai gli utenti cominciano ad essere stanchi di questa situazione. Sono, infatti, vari giorni che gli utenti dell’Ufficio postale di Frigento, arrivano speranzosi di ritirare liquidi dal PostaMat e ne escono con il muso lungo. Un disservizio che per la verità non è una novità. Già in altre occasioni si è verificato lo stesso inconveniente causando disagi ai cittadini.
Un disagio che si amplia perché gli uffici postali dei Comuni immediatamente a ridosso di Frigento, Gesualdo e Sturno, non consegnano il servizio. Tutto sperimentato, per diversi giorni, da molti cittadini che per recuperare del contante, nelle ore serali, devono cominciare una sorta di viaggio della speranza. E quindi a Frigento si corre a Gesualdo e la struttura è chiusa per lavori ed il Postamat non c’è. Esiste solo una finestra ma l’erogatore non c’è e allora si corre a Sturno, ma anche in questo Comune il responso del punto che dispensa soldi è negativo. «Prelievo fuori servizio», recita così il messaggio sul display e gli utenti non possono fare altro che rivolgere parole poco educate nei confronti dei vertici delle Poste.
Un fatto grave, lasciare senza poter contare sui contanti erogati dal PostaMat, cittadini che hanno il proprio conto presso quell’Ufficio postale. Ma ci sono anche i cittadini dei Comuni vicini che spesso arrivano per poter ricevere soldi che loro hanno accantonato presso l’Ufficio e quindi non sono più padroni dei propri soldi. Non possono disporre di contanti nei momenti in cui servono di più, probabilmente. Un disservizio che viene colto come una cattiveria dell’ente, oppure di mancanza di rispetto verso i cittadini. A qualcuno fischieranno le orecchie per le brutte parole rivolte verso di loro. Insomma sono stati spesi tanti soldi, per fare punti poste avveniristici, ma che tornano indietro nel tempo perché non restituiscono un servizio, minimo, ma essenziale ai cittadini. E a questi ultimi cominciano a venire strane idee, e si pensa: «Forse è meglio tenere i soldi sotto il materasso o sotto il mattone». Di questi tempi sarebbe difficile dire che hanno torto, almeno a Frigento e dintorni.