Un sequestro da 112 milioni di euro a carico di 5 società e 7 persone fisiche ritenute responsabili di un’articolata frode carosello perpetrata nel settore dei carburanti.
Le indagini, svolte dal nucleo di Polizia Economico Finanziaria della guardia di finanza di Caserta e coordinate dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere, hanno consentito acclarare – sebbene nella fase embrionale delle indagini preliminari – l’esistenza di una rilevante “frode carosello”, che ha coinvolto l’intera filiera commerciale della vendita di carburanti, dal deposito fiscale sino ai distributori stradali, che ha operato con il solo scopo di evadere l’iva.
l sistema fraudolento è stato realizzato attraverso l’impiego di società cartiere che, direttamente o per il tramite di ulteriori società “filtro”, risultavano, solo figurativamente, cessionarie del carburante ed omettevano di versare l’imposta consentendo, in tal modo, alle imprese destinatarie del prodotto petrolifero di ottenere forniture a costi nettamente inferiori rispetto a quelli di mercato.
Il secondo sistema, realizzato nel periodo 2019-2021, prevedeva regime di non imponibilità delle cessioni, ovvero attraverso la presentazione di mendaci dichiarazioni d’intento di società cartiere, le quali attestavano fraudolentemente di possedere tutti i requisiti richiesti dalla normativa in materia di accise potendo, così, illecitamente, beneficiare di acquisti senza l’applicazione dell’iva. La dichiarazione d’intento è un documento con cui gli esportatori abituali verso Paesi extra europei manifestano di essere in possesso dei requisiti necessari per acquistare beni e servizi in esenzione dell’iva dai fornitori nazionali.