Come tutti i G7, quel che succede dentro non è percepito fuori. Villa Orsini accoglie questa volta ministri e giornalisti e fotocinereporter (170 tra giornalisti e fotoreporter che hanno fatto richiesta di accredito, un’ottantina hanno ritirato il badge stamattina), forze dell’ordine e operatori sanitari, non cerimonie “civili” ed eventi. Il G7 dei ministri dell’Interno a Mirabella Eclano si compone e si scompone. Di qua gli accrediti, di là la sala stampa, lo schermo collegato al forum tra Italia, Canada, Francia, Germania, Giappone, Regno Unito e Stati Uniti d’America. Ma è molto spesso spento, si accende di tanto in tanto.
Il servizio di sicurezza è rigido, e non poteva essere altrimenti. Continua a non essere percepito all’esterno, ma qui ci sono i rappresentanti di governo dei Paesi G7, e si parla di sicurezza, in uno scenario internazionale molto fluido e ad ad altissima tensione. Qui si parla di reti criminali internazionali responsabili della diffusione delle droghe sintetiche, di migranti, di intelligenza artificiale.
Lungo Passo di Mirabella il traffico scorre tranquillo, le bandierine del G7 Italia svettano dai balconi. Esultano le attività ricettive, e anche questo non poteva essere altrimenti, meno le guide turistiche al Parco archeologico Aeclanum che aspettano l’arrivo dei visitatori. Al momento, in questa prima mattinata di G7, se ne vedono pochi in giro tra le rovine della vecchia città romana.
L’impatto del grande carro di Mirabella Eclano è notevole, posizionato nel parco di Villa Orsini. L’amministrazione comunale con il sindaco Giancarlo Ruggiero ha puntato molto sull’occasione, imperdibile, di portare alla ribalta internazionale la storia di una tradizione gelosamente custodita e tramandata nel tempo.
A Villa Orsini, le piscine esterne e interne raccontano lo scorrere dell’acqua, quella che pure è balzata all’attenzione del G7, quando i sindaci irpini hanno rappresentato, nell’incontro alla Prefettura di Avellino con il ministro Matteo Piantedosi, il grande bluff, meglio dire dramma, o scandalo, quello della mancanza della risorsa idrica nei rubinetti delle case, in una terra che disseta altre regioni.
Potrebbe essere questo un punto di ri-partenza: dal G7 dei ministri dell’Interno a quello, risolutivo, delle emergenze di casa nostra.
Foto di Giovanni Cataldo