Sono storie e racconti a prendere forma nel raduno dei gemelli “Io vado da voi”, dedicato quest’anno al tema della “Scelta”, al via questo pomeriggio nella cornice della Scuola Enologica di Avellino, sotto l’attenta supervisione di Antonia Di Nardo. Un raduno che è anche una rimpatriata tra vecchi amici, uno spazio di socialità per ribadire la forza dei legami e delle comunità, senza distinzioni e barriere. A consegnare le proprie esperienze di vita gemelli di tutte le età, dai più piccoli ai più anziani, arrivano dall’Abruzzo, dalla Puglia, dal napoletano spinti dalla curiosità, dal desiderio di confronto ma anche dalla voglia di divertirsi. Lo spiegano bene Tiziana e Doriana Cerquone, 66 anni, da Roseto degli Abruzzi, in provincia di Teramo, assistenti amministrative “in due scuole diverse, per scelta, perché altrimenti non avremmo mai potuto chiedere le ferie nello stesso periodo. Capita spesso che alcune insegnanti, trasferite nelle scuole in cui lavoriamo, ci vedano in segreteria e convinte che si tratti della sorella che hanno già conosciuto ci salutino. Poi spieghiamo loro, puntualmente, che quella che hanno conosciuto è la gemella”. Sottolineano come “Siamo sempre insieme, abbiamo ognuno la nostra famiglia ma ci vediamo ogni pomeriggio. Più il tempo passa, più siamo legate. Siamo quattro sorelle, c’è un rapporto bellissimo anche con le altre sorelle ma tra noi gemelle c’è un rapporto speciale”. Ricorda come “ancora oggi capita che ci confondano. A scuola abbiamo provato qualche volta a sostituirci l’una all’altra e anche con qualche fidanzato. Un pomeriggio siamo andati al mare con due ragazzi che dicevano di essere innamorati di noi, per tutta la giornata non abbiamo detto loro chi era l’una e chi l’altra. Li abbiamo tenuti sulle spine fino alla fine” Spiegano come “ci compensiamo, io sono rossa, lei azzurra, io destra, lei sinistra, una più calma e l’altra più vivace. Ma tutte e due amiamo i colori, ci chiamano le sorelle colorate”. E raccontano con orgoglio di aver partecipato a qualche progetto di ricerca scientifica.
Mena e Luisa Camposano si definisco veterane, arrivano da San Vitaliano, “Abbiamo 73 anni, siamo pensionate, eravamo impiegate alle Poste. E’ come se negli anni il bisogno di vedersi e sentirsi fosse cresciuto, siamo attaccatissime l’una all’altra”. Mostrano con orgoglio la loro maglia con la scritta “duale” “E’ una parola che richiama un amore che va al di là dell’infinito”. Spiegano come “per i gemelli non sempre è facile comunicare con gli altri, ecco perchè sono importanti raduni come questi, aiutano a fare nuove amicizie”. Sottolineano come “Oggi è molto diffusa l’abitudine di iscrivere i gemelli in classi diverse, proprio per favorire il confronto con altri ragazzi. Riteniamo che sia una scelta giusta”. Ammettono di aver spesso provato a sostituirsi le une alle altre a scuola, “Ricordo che una volta nel pronunciare il cognome Camposano ci siamo alzate tutte e due. Il nostro essere gemelle non ci ha mai causato grandi difficoltà ma spesso ci guardavano con un po’ di curiosità”.
Francesco e Costantino Ingino di Serino sono anche loro dei veterani “L’anno prossimo frequenteremo la terza media. Ci piace andare a scuola, amiamo la matematica ma il nostro sogno è fare gli attori. Il mondo dello spettacolo ci affascina”. E a chi gli chiede cosa significhi per loro essere gemelli rispondono che “Significa ssere uguali anche se non proprio in tutto. C’è un legame forte e passiamo tanto tempo insieme ma a volte capita di non andare d’accordo anche tra gemelli. Siamo molto affezionati a questo raduno, abbiamo sempre partecipato. E’ importante ci siano iniziative come queste, anche per favorire la riflessione sulla condizione dei gemelli”.
Gabriele e Riccardo hanno 9 anni e giocano con i pannelli in vetro, realizzati dalla ditta Cortese, che consentono di specchiarsi vedendo ciascuno pezzi di viso dell’altro “Frequentiamo la classe quinta del Convitto Colletta, non siamo nella stessa classe anche se ci sarebbe piaciuto. Io sono appassionato di calcio e del basket Avellino, Riccardo ama la robotica. Il mio sogno è diventare pilota di formula uno”. Mentre Riccardo sogna di diventare un ingegnere informatico, per loro il test sull’affinità è del 27%, nessuna delusione “potremo comunque assistere all’esperimento della Nasa in Vaticano”. Con loro anche Milena e Veronica Auletta, due insegnanti di Frattamaggiore “Ci piaceva l’idea di confrontarci con altri gemelli, di capire come vivono e hanno vissuto il loro essere sorelle speciali. Nel nostro caso abbiamo condiviso tutto, il percorso di studi e anche il lavoro, insegniamo tutte e due arte”. Emozionata Antonia Di Nardo “E’ sempre bellissimo incontrare gemelli di tutta Italia ed è importante per noi aver sposato anche la causa della solidarietà con il sostegno all’associazione Babbàalrum. Un’edizione dedicata quest’anno anche al tema della pace che è sempre il frutto di una scelta”.
Il raduno dei gemelli di Avellino è ormai un appuntamento fisso per Alessandra e Francesca Cimmino, 22 anni di Napoli. Francesca studia lingue alla Federico II ma frequenta anche una scuola di teatro, Alessandra studia fisioterapia. Spiegano senza mezzi termini “Siamo uguali nell’aspetto fisico ma non abbiamo lo stesso carattere, né gli stessi gusti. Essere gemelli significa condividere ogni esperienza, sapere che c’è sempre qualcuno al tuo fianco su cui poter contare”. Confessano di aver provato anche a sostituirsi l’una all’altra alle lezioni di danza “Ma l’una non conosceva la parte dell’altra, è stato un disastro, non ci abbiamo più provato”. E alla domanda su se abbiano mai riscontrato una sorta di telepatia spiegano che “Telepatia proprio no ma spesso ci capita di pensare la stessa cosa”. E sull’importanza dei raduni di gemelli “Abbiamo cominciato a partecipare ai primi raduni spinti dalla curiosità di confrontarci e conoscere altre coppie di gemelli, poi è diventato un appuntamento fisso, un modo per ritrovare quelli che sono diventati degli amici”.
Gaia e Giselle hanno 9 anni e mezzo, sono iscritte alla quarta al Regina Margherita e sono nella stessa classe. Entrambe amano la matematica “Ma non abbiamo gli stessi gusti. Gaia ama i dolci, io, invece, no”. Non sono identiche ma “ci confondono lo stesso”. In comune anche il sogno, quello di diventare due medici. Spiegano che “Mamma ci teneva che anche quest’anno partecipassimo. Lo scorso anno è stata un’esperienza bellissima, ci siamo divertite tanto”. Anche per loro essere gemelle significa che “Quando c’è una difficoltà sappiamo di non essere sole”. Arrivano da Brindisi Antonella e Francesca Semeraro, una dipendente di Poste Italiane, l’altra operatrice in servizio d’urgenza sulle ambulanze, Spiegano come tra loro esista una chimica speciale e ammettono “che non c’è nulla che non ci piace dell’essere gemelli. Siamo dispiaciute solo di non vivere più nella stessa città, io vivo a Brindisi e mia sorella a Roma. Ci accomunano le stesse passioni”. E sulla possibilità partecipare al progetto della Nasa. “Perchè no? Ci proviamo. E’ la prima volta a questo raduno, avevamo voglia di fare un’esperienza nuova”.
Presente anche quest’anno la triade con Sergio, Fabio e Pasquale Angelini, 46 anni, da Martinafranca Taranto. “Per noi – spiegano quasi in coro – è la seconda volta a questo raduno. Lo scorso anno è stata un’esperienza fantastica, perciò abbiamo voluto a tutti i costi tornare per salutare Antonia e gli altri gemelli che abbiamo conosciuto. Siamo tutti e tre geometri non praticanti, abbiamo frequentato le stesse scuole ed eravamo sempre nella stessa classe ma facciamo mestieri diversi. Io sono operatore sociosanitario e amo il mio lavoro, Fabio è un contabile in un’impresa edile, Pasquale lavora in una copisteria. Non ci sentiamo mai soli, non conosciamo altro pronome che il noi. Abbiamo quasi gli stessi gusti in tutto”. Ammettono a volte di tirare a sorte quando si tratta di prendere piccole decisioni quotidiane. Ed è davvero bella l’atmosfera che si respira, come sottolinea il dirigente Pietro Caterini “Siamo sempre orgogliosi di ospitare iniziative come queste che incoraggiano i valori dello stare insieme e della solidarietà”-
Tanta curiosità anche per il test che consentirà di selezionare i gemelli che parteciperanno alla NASA Space Apps Challenge. grazie alla collaborazione con il Centro Dagnostico di Renato Ciampa. Poi divertimento e la bellezza dello stare insieme. Dalla body Art con la Strega Aborigena Ines De Leucio, pronta a trasformare i gemelli in tele viventi a “Cose dell’ALTO mondo”, spettacolo clown con trampoli acrobatici e bolle di sapone di e con Fabiola Forlenza. Di scena anche il teatro, lo spettacolo di fachirismo e giocoleria ispirato all’Oriente e Gabriele Bruno Live Music,
E domani il Raduno prosegue. Si comincia alle 17 con il Convegno “La Scelta” animato da Michele Roscica, l’Uomo Orchestra, capace di fondere riflessione e spettacolo. Interverranno, insieme ad Antonia Di Nardo, il dirigente scolastico dell’Ic De Sanctis Pietro Caterini, Carmine Tirri di Babbalrum, la ballerina Giovanna Iandolo, Teresa Bruno, presidente del Consorzio Tutela Vini d’Irpinia, Antonio De Feo, docente, Luigi De Giovanni, docente presso l’Istituto Superiore De Caprariis, Raoul Serao, docente all’Università di Salerno.
Alle 19.30 saliranno sul palco i tre gemelli monozigoti atripaldesi della Scuola Masi – Dustin, Nathan e Thomas Raimo – diretti dal Prof. Daniele Medugno in una performance musicale unica, Renato Ciampa, Ceo del Centro Diagnostico Baronia. A seguire, un tuffo nel passato con lo spettacolo anni ’90 dei “Two Twins”, Valerio e Fabrizio Salvatori, padrini dell’edizione 2025.