E’ l’omaggio alla memoria di Orsola Fraternali, con la menzione speciale del premio internazionale Carlo Gesualdo, a caratterizzare l’ultima giornata della Summer School “Dalla Modernità a Gesualdo. Percorsi internazionali di Studi Letterari, Storici e Artistici”. Una scommessa, promossa dall’associazione “Sinestesie”, presieduta dal professore Carlo Santoli, docente di Letteratura Italiana Contemporanea presso l’Università di Salerno, in collaborazione con il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Salerno e numerose associazioni ed istituzioni locali irpine. Al professore Dinko Fabris il compito di ricordare Orsola Fraternali, scomparsa il 6 aprile scorso, all’età di 89 anni, docente e ricercatrice eclettica, nel segno di passione per letteratura, moda e territorio. Dall’insegnamento della lingua francese che cercherà di promuovere anche attraverso la fondazione di associazioni come l’Alliance Francaise a collaborazioni a riviste di prestigio come la Rivista Italiana di Linguistica Applicata, dall’amore per la storia della moda allo studio di Carlo Gesualdo con pubblicazioni preziosi come “Fasti dimenticati di un principe del Rinascimento”, impreziosita dalla prefazione del Maestro Claudio Abbado o “Carlo Gesualdo. L’uomo, il suo tempo, la musica”, edito da Terebinto, in cui le donne di casa Gesualdo diventano assolute protagoniste, rovesciando una narrazione consolidata. Fabris ricorda come “L’avevamo invitata, quando speravamo di tenere lezioni della Summer School in presenza, a raccontare il suo Gesualdo. Ricordo che aveva voluto offrire il suo contributo con una bellissima presentazione”. Una testimonianza, quella di Orsola, che rivive anche nel bel documentario “Carlo Gesualdo, Murder, Madness and Madigals”. Ad accompagnare la Menzione Speciale il Premio Internazionale Gesualdo assegnato allo stesso Dinko Fabris, docente dell’Università della Basilicata, in prima linea negli studi gesualdiani.
Una giornata carica ancora una volta di spunti di riflessione, introdotta dagli interventi del professore Carlo Santoli che lancia l’idea di un laboratorio di ricerca gesualdiana e di Edgardo Pesiri dell’associazione Carlo Gesualdo che sottolinea il ruolo della cultura come strumento di rilancio del territorio “a partire da valori come Identità, amore per il territorio e la cultura. Una cultura che acquista senso quando viene comunicata e condivisa”. E’ quindi il professore Giuseppe Mastrominico a sottolineare la centralità di una figura come Carlo Gesualdo, capace di lasciare una traccia profonda nella storia letteraria e artistica, ispirando ancora oggi registi, scrittori e musicisti. “Di qui l’impegno di valorizzare la sua figura attraverso studi e pubblicazioni. Una sfida rafforzata dall’idea della casa editrice Gesualdo edizioni”. Luigi Petruzzo, presidente della pro loco di Gesualdo, pone l’accento sull’importanza di cui si carica la Summer School con l’obiettivo di mantenere viva la memoria di Carlo Gesualdo e valorizzare il patrimonio storico artistico locale.
Bellissima la lezione di Andrea Spiriti, docente all’Università dell’Insubria, che si sofferma sulla figura di Alfonso Gesualdo, a partire dalla sua tripla carriera curiale, tra i registi del matrimonio e dell’uccisione di Maria D’Avalos e Fabrizio Carafa. “Nel 1561 – spiega Spiriti – è un giovanissimo cardinale, la cui nomina appare come il risultato della politica matrimoniale di Pio IV. Se il desiderio di aspirare al trono episcopale partenopeo è inizialmente il frutto di un’ambizione personale, successivamente si collega a una necessità di riequilibrio di dialettiche di clan, che spiegherebbe anche l’uccisione della moglie Maria. Un traguardo che riuscirà ad ottenere nel 1596, quando diventerà vescovo di Napoli, scelto per la sua fedeltà al re di Spagna. Una figura, quella di Alfonso, più volte accostata a mecenati come Federico e Carlo Borromeo, per il suo amore per l’arte”. Spiriti pone l’accento sulla continuità con i vescovi protocristiani e le tradizioni partenopee, sulla dialettica costante con il vicereame spagnolo e sul controllo da lui esercitato sul monachesimo femminile. La conferma arriva dalle opere artistiche commissionate, come il ciclo di Balducci voluto nella cattedrale e il mausoleo fatto realizzare nella parete sinistra della chiesa, di impianto tardocinquecentesco, impreziosito dalla presenza di Sant’Andrea che richiama quella stessa Sant’Andrea di Conza, prima sede episcopale. E’ quindi Jorge Morales a illustrare il progetto del volume dedicato a “Il cardinale e l’innovazione musicale nell’epoca moderna” con la collaborazione di una squadra di studiosi “Un esempio arriva proprio dal cardinale Gesualdo, a partire dalle collaborazioni con numerosi musicisti e artisti, analizzato con attenzione da Dinko Fabris”.
A ricostruire l’evoluzione del madrigale fino a Gesualdo il professore Agostino Ziino dell’Istituto Italiano per la Storia della Musica. Un confronto che è stato anche l’occasione per tornare sul progetto della Gesualdo edition, di cui sono già stati pubblicati cinque volumi, in attesa della pubblicazione delle Cantiones ed annunciare altre opere in via di realizzazione come Gesualdo per Matera con gli interventi di Rodobaldo Tibaldi della facoltà di musicologia di Cremona dell’Università di Pavia, Luigi Sisto del Conservatorio Cimarosa, Angelo Meriani dell’Università di Salerno, Marco Mangani dell’Università di Firenze, Vania Cauzillo dell’Università della Basilicata Michele Zarrella dell’Istituto Italiano di studi gesualdiani. Il confronto proseguirà nel pomeriggio nella chiesa di San Vincenzo di Gesualdo con un incontro dedicato alla figura di Emanuele Gesualdo, a partire dal ritrovamento di un ritratto inedito. La scoperta è frutto delle ricerche condotte da Stefano Schivi e Andrea Ballardini, che hanno ricostruito le vicende del dipinto e i rapporti dinastici che legavano i Gesualdo alle principali corti europee, tra cui quella imperiale di Praga. Contestualmente, sarà presentato anche un ritratto poco noto di Luigi III Gesualdo, conservato a New York, assai significativo per la ricca iconografia che lo caratterizza. Interverranno Stefano Schivi, ricercatore e studioso di storia dell’arte, e Giuseppina Finno, responsabile del Centro UNLA di Cultura Gesualdiana. Seguirà il recital di Antonella Carpenito nella chiesa di San Nicola “Viaggio tra le note del canto lirico”




