E’ stata lei infine a raccontare che la madre Enza Delli Gatti era morta da tempo ed era sepolta nel terreno dietro casa nelle campagne di Arrone, nel ternano.
La donna, di professione lavapiatti, cinquantenne, ha confessato tutto lunedì scorso nella caserma di Montella.
L’indagine è partita inizialmente come una ricerca persona.
La stessa figlia, che si trovava da un paio di giorni in Campania, aveva dato l’allarme per la scomparsa della madre.
E i carabinieri di Arrone si sono quindi recati presso l’abitazione dove viveva. Sarebbe stato il genero a indicare ai militari che la suocera era sepolta nel terreno adiacente allo stabile, vicino a un muro di contenimento.
Il corpo di Delli Gatti è stato trovato in avanzato stato di decomposizione, circa mezzo metro sottoterra.
Si presume che la donna fosse ormai defunta da mesi, forse addirittura da un anno.
Però non risultava. Era titolare di una pensione che l’Inps ha continuato a erogare. La salma è stata trasferita all’istituto di medicina legale di Perugia: domani sarà conferito l’incarico per l’autopsia.
L’esame consentirà di avere risposte su data e causa della morte.
Intanto mai una denuncia di scomparsa era stata presentata in precedenza da parenti o conoscenti della vittima, così come mancano segnalazioni di liti che potrebbero essere una traccia nel giallo.
Le indagini dei carabinieri del nucleo investigativo di Terni si concentrano sul contesto familiare. I carabinieri stanno sentendo diverse persone tra i familiari della donna morta, vicini e altri che la conoscevano.
Pare che dopo un misterioso accesso al pronto soccorso esattamente un anno fa, nessuno avrebbe più visto Delli Gatti.
Ad essere sentiti saranno ora gli altri suoi tre figli per comprendere se qualcun altro sapesse della morte della donna.
Delli Gatti solo due anni fa era andata a vivere ad Arrone assieme alla quarta figlia e al genero.Le indagini dei carabinieri puntano ora a stabilire, tra l’altro, se il denaro sia stato utilizzato ed eventualmente da chi. In vista degli accertamenti medico-legali sui resti della donna, il marito della figlia è stato iscritto nel registro degli indagati della Procura di Terni con l’accusa di soppressione di cadavere.
Si tratta di un reato tecnicamente diverso dall’occultamento ipotizzato nel fascicolo aperto inizialmente a carico di ignoti. L’iscrizione sarebbe comunque una sorta di atto dovuto in vista degli accertamenti che dovranno stabilire cause e tempi della morte (che in base ai primi rilievi risalirebbe a diversi mesi fa, forse anche un anno).