Aree interne, quasi uno slogan usato all’occasione, spesso opportunisticamente, a ridosso di appuntamenti elettorali. Un inutile e noioso slogan, se a questa espressione non corrisponde un nuovo modo di abitare, di programmare, di pensare alla crescita di territori dalle grandi possibilità.
Invita alla riflessione, in queste ultime ore, Adriano Giannola, presidente Svimez, intervenendo al forum delle comunità attive e delle reti solidali promosso dalla Fondazione Super Sud, di cui parliamo anche in altro articolo. Giannola ha richiamato il tema delle aree interne come terreno strategico per la coesione territoriale, riprendendo così un concetto già espresso altrove. Ecco che cosa ha detto: “Il rischio vulcanico dei Campi Flegrei deve diventare un’occasione per rigenerare anche le aree interne. Non si tratta di due temi distinti, ma di un’unica sfida: garantire sicurezza e futuro al territorio, pensando in modo sistemico. Le aree interne sono una risorsa vitale: hanno storia, bellezza, identità. Ma vengono lasciate indietro. Serve un piano che tenga insieme area metropolitana e dorsale interna, Napoli e Irpinia, Benevento e costa. Solo così evitiamo lo svuotamento sociale e demografico del Mezzogiorno.”