Dalla cappella Capone al complesso del Monte, immersi nella natura di Montella. E’ un viaggio alla scoperta del territorio quello che hanno consegnato le Giornate Fai di primavera in Irpinia, alla loro trentaduesima edizione. 750 i luoghi aperti in tutta Italia grazie a migliaia di delegati e volontari del FAI e agli Apprendisti Ciceroni, giovani studenti appositamente formati per raccontare le meraviglie del loro territorio.
E’ Serena Giuditta, della delegazione Fai di Avellino a tracciare un bilancio positivo “Abbiamo aperto al pubblico due luoghi solitamente innaccessibili. Due gli itinerari del territorio che hanno raccontato il patrimonio culturale con lo scopo di educare la collettività a proteggerlo e a prendersene cura. Lo spirito del FAI muove ogni anno tanti volontari, ma anche giovani studenti della nostra provincia, che hanno a cuore il proprio territorio e con entusiasmo raccontano luoghi difficilmente visitabili, per dare continuità a una memoria storica importante”
Un percorso che ha consentito di scoprire la bellezza della cappella gentilizia appartenente alla famiglia Capone, impreziosita da colonne, statue, affreschi e richiami alla cultura egizia, a cui si affiancano i giardini e il cenotafio, un monumento sepolcrale privo dei resti mortali.
A conquistare i visitatori anche il complesso monumentale del Monte, appartenente all’Arciconfraternita del Santissimo Sacramento di Montella, che domina, dall’alto di una collina, tutta la vallata sottostante. Dalla chiesa di Santa Maria della Neve o del Monte al convento ed i ruderi del castello normanno-angioino, il tutto racchiuso in una cinta muraria di epoca tardo medievale. Una formula, quella del Fai, che conferma ogni volta il suo successo.