I l Pd è in piena crisi di identità. A sette giorni dalla presentazione delle liste per il rinnovo dei consigli comunali e la elezione diretta dei sindaci lo scenario è inquietante. La direzione nazionale del partito si è pronunciata a favore del gruppo D’Amelio, Ricciardi, Festa, sponsor il governatore della Campania De Luca, dichiarando legittima l’elezione del giovane De Guglielmo alla guida del partito. Ieri l’investitura. Poco importa che a favorire questa scelta sia stata solo quasi metà degli iscritti al Pd e un tesseramento pieno di sospetti. Sconfitti Del Basso De Caro che si è trascinato anche l’ex senatore De Luca. Ci saranno ricorsi, polemiche, ulteriori lacerazioni. Dopo il no di Mancino a ricoprire la carica di sindaco, finisce in ombra anche la candidatura di Ambrosone, mentre guadagna posizioni Gianluca Festa. Le mezze novità potrebbero essere Enzo De Luca e Fabio Benigni. La partita nel centrosinistra è ancora tutta aperta.
Nel centrodestra la sfida probabile è tra il giovane Giovanni D’Ercole e l’ex direttore generale dell’Air, Costantino Preziosi. Smobilitano in parte i 5 Stelle, in particolare nei comuni irpini. I demitiani punterebbero su Nello Pizza, mentre la sinistra si affida ad Arace.
In campo anche Luca Cipriano, lista pronta ma in cerca di alleati. La situazione che si presenta è molto incerta e potrebbe favorire i mestieranti del consenso pronti ad allungare le mani sulla città. Questa città che molto ha dato si ritrova a non ricevere nulla, specie da chi l’ha utilizzata superando il rigore della questione morale.
Il governo Foti si spegne miseramente, il partito che lo volle sindaco è in delirio, ci sono le persone, ma manca una politica. Di programmi neanche a parlarne. I conflitti di interesse si moltiplicano, ma il pudore si è perduto. Il tempo per una riflessione è sempre più ridotto e gli squali sono pronti all’agguato. Il baratro non è lontano. A meno che l’indignazione non recuperi valori e moralità.
di Gianni Festa edito dal Quotidiano del Sud