I militari intervenuti si sono trovati di fronte ad una situazione gravissima e ad altissimo rischio sotto il profilo igienico sanitario e della sicurezza. Erano stati gli stessi operatori di Irpiniambiente a lamentare la presenza di rifiuti non conformi nella zona tra cui addirittura bombole di gas pronte ad esplodere. Il tutto accanto ad un’area di emergenza di protezione civile. Le indagini degli inquirenti tendono ora ad accertare le responsabilità amministrative di questo stato di abbandono.
Da un lato l’inciviltà di chi ha continuato a sversare di tutto, dall’altro l’incuria gravissima di chi avrebbe dovuto evitare l’accumulo e il blocco totale delle attività di conferimento.
Ingombranti, eternit, oli esausti, pc e residui di cantieri. Una vera e propria discarica a cielo aperto alimentata da mesi di incuria fino provocare danni ingenti all’ambiente circostante. In attesa dei provvedimenti giudiziari al vaglio della procura di Benevento, l’area resta al momento sotto sequestro per la gestione illecita di rifiuti e il paese in forte sofferenza. E come se non bastasse in attesa della bonifica, in compagnia di ratti e cinghiali nei pressi della catasta di rifiuti abbandonati.
In una interrogazione con richiesta di risposta scritta indirizzata al sindaco di Greci Nicola Luigi Norcia quale prima autorità sanitaria cittadina e alla giunta del comune, il gruppo consiliare “Per Greci” ha presentato una interrogazione con richiesta di risposta scritta, appunto sulla questione. L’interrogazione «è intesa a conoscere i motivi per cui la “Regione Carabinieri Forestale Campania-Nucleo di Ariano Irpino – ha provveduto a sequestrare l’area adiacente alla via Siciliano di Greci e sottoporla a sequestro penale preventivo. L’area è adibita a deposito rifiuti solidi urbani di produzione comunale». Una prima reazione all’episodio. Il dispositivo di sequestro dell’area appare molto grave visto che l’isola è a servizio del conferimento dei rifiuti solidi urbani prodotti nel territorio del Comune di Greci.