Grottaminarda – Se, da piccolo, durante i pomeriggi assolati del Festone facevi finta di riposare, nonostante i tuoi genitori credessero che stavi dormendo e invece, di soppiatto, te ne scendevi al Corso dove c’erano le bancarelle, o più in giù le autoscontro, allora puoi dire di aver vissuto quel periodo. Così fanno anche i ragazzini di adesso che, nella cittadina ufitana, aspettano quelli che per loro sono i giorni più belli dell’anno: il Festone, appunto. Una storia che, magicamente, si rinnova: uguale a se stessa e sempre nuova. Da 123 anni. Da quando a qualcuno venne in mente di fare una piccola festa di quartiere poi, negli anni, diventata il centro dell’estate irpina. Con quel nome che per i grottesi è il segreto di tutto. A partire dalla celebrazione dei tre santi, Tommaso, Rocco e Antonio che, da queste parti, sono visti ormai come tre amici che tornano ogni estate. Proprio come quelli che, per lavoro, hanno lasciato questa terra ma poi si ritrovano a passeggiare per il centro cittadino. Come una volta lo facevano da ragazzi, sui marciapiedi.
Parlando dei tempi passati, del torneo di calcio di S.Angelo dei Lombardi, il” Mario Saia”, a volte anche con un accento diverso. Ma con i lucciconi agli occhi. E il Festone sta lì a dire che non li lascia. Dopo un periodo in cui è stato tentato di farlo diventare politico, da qualche anno i giovani del Comitato organizzatore lo hanno rivoltato come un calzino: tradizione e innovazione che, miscelati bene, ne fanno un loro punto d’orgoglio. E anche questa edizione, che partirà mercoledì prossimo, 16 agosto, è destinata a stupire.
Sei giorni di festa, fino al 22, quando ci sarà la ormai famosa e tanto attesa gara pirotecnica. E poi le luminarie, tra le più belle, i colpi scuri che annunciano l’inizio della giornata di festa. L’ esibizione delle bande musicali, sul palco della Fontana Vecchia, ascoltata in religioso silenzio per gustarla ancora di piu’. La musica di Puccini, Verdi, accompagnata dai tanti intenditori che arrivano da ogni parte dell’Irpinia. Con l’immancabile busta di noccioline tra le mani. Nel mezzo altri appuntamenti, religiosi e civili. La vestizione dei Santi, la nomina delle congregazioni che li porteranno a spalla durante le processioni, le sante messe sempre affollate. Quando i santi Patroni attraversano la cittadina non è difficile trovare signore anziane che si inginocchiano, piangendo, al loro passaggio.
In questi giorni si mischia tutto. E si spiega come il sacro e il profano possano andare a braccetto. Il Comitato ha fatto un grande sforzo e, dopo lo stop per il Covid, non si è perso d’animo. E ha voluto lasciarselo alle spalle proprio con l’autore della canzone che, durante quel triste periodo, ha fatto cantare dai balconi un’Italia intera che, allora, era impaurita e chiusa in casa: Andrea Sannino, il cantante napoletano di”Abbracciame”, che salirà sul palco di piazzale Padre Pio lunedi 21 agosto, alle ore 22. Anche quest’anno poi, si ripeterà, precisamente giovedi 17 agosto,”Assttamc a cena sott l’arcat”, che tanto successo ha riscosso nella passata edizione. Una tavolata, lunga quanto il Corso di Grottaminarda, una location speciale per cenare tutti insieme. Intere famiglie, amici, allestiscono il proprio tavolo portandosi anche la cena. Occorre la prenotazione. Sotto uno scenario da sogno. Perché anche questo è il Festone di Grottaminarda.
Giancarlo Vitale