Mantenere viva l’eredità fatta di ideali e forte coscienza civile di Ettore De Socio, giornalista e scrittore, attraverso uno sguardo che racconti le periferie, a partire dai suoi confini sempre più labili. E’ l’idea da cui muove la seconda edizione del concorso fotografico intitolato alla memoria di Ettore De Socio, aperto ai fotografi maggiorenni, senza distinzione tra professionisti e non professionisti. “Abbiamo scelto di restringere il focus del concorso – spiega il figlio Fulvio, promotore dell’iniziativa insieme all’associazione Controvento con il patrocinio dell’amministrazione provinciale – ponendo l’accento sul tema delle ‘Periferie, confini labili”, chiedendo agli artisti di raccontare una periferia sempre più dinamica, che finisce per confondersi con il centro, di individuare loro stesso i confini, a patto che esistano, in un tempo in cui gli spazi urbani sono in costante trasformazione. Già lo scorso anno, alcune delle opere partecipanti evidenziavano come la periferie potesse essere laboratorio di innovazione, di coesistenza di culture differenti, modello di comunità da contrapporre a quello dell’alienazione cittadina o comunque occasione di riscatto per i loro abitanti. Quest’anno ci siamo concentrati proprio su questo aspetto, sulla permeabilità dei confini, per cui talvolta diventa difficile distinguere tra periferie e centro, sulla capacità delle periferie di farsi portatori di novità e stimoli positivi. Ci siamo ispirati ai versi di Pasolini ‘Nascono potenze e nobiltà, feroci, nei mucchi di tuguri, nei luoghi sconfinati dove credi che la città finisca, e dove invece ricomincia, nemica, ricomincia per migliaia di volte, con ponti e labirinti, cantieri e sterri, dietro mareggiate di grattacieli che coprono interi orizzonti’. Abbiamo affidato al direzione artistica ad un critico d’arte del calibro Augusto Pieroni, direttore del master di fotografia autoriale ‘Firma visiva’ e lavoriamo all’idea di un laboratorio di fotografia che coinvolga studenti e giovani fotografi in collaborazione con l’Academy di Photo Diego. La speranza è quella di valorizzare talenti irpini, come sarebbe piaciuto a mio padre. Il concorso si concluderà con una mostra e la premiazione in programma il 18 ottobre, nell’anniversario della scomparsa di mio padre. Si rafforza, infine, la sinergia con il Museo Irpino e la Provincia di Avellino”. Ribadisce come “L’obiettivo che portiamo avanti è quello di far crescere di anno in anno la qualità del concorso, conquistando un numero sempre maggiore e sempre più qualificato di partecipanti, fino a superare i confini regionali. Il sogno, poi, resta quello di realizzare un archivio fotografico dedicato alle periferie. In questo modo sentiamo di portare avanti la sua esplorazione in chiave sociologica delle comunità”, Sarà possibile partecipare con massimo due lavori. Le tecniche ammesse sono le più ampie possibili, da quelle digitali a quelle analogiche. La giuria, composta da Augusto Pieroni, Generoso Picone e Fulvio De Socio. coordinatori del progetto, terrà conto dell’originalità del taglio e di ogni caratteristica del linguaggio fotografico. Per avere tutte le info sarà possibile accedere al sito Il Concorso – Concorso fotografico dedicato all’esplorazione visiva delle periferie