Un manifesto dei Dirigenti Scolastici per ribadire la propria solidarietà al popolo palestinese e l’impossibilità di restare in silenzio, di fronte alle continue violazioni dei diritti nei confronti degli uomini e delle donne “Siamo da sempre impegnati a promuovere, nelle nostre scuole, la cultura della pace, della solidarietà e del rispetto dei diritti umani – si legge nella nota già firmata da numerosi dirigenti della provincia – Ogni giorno lavoriamo per formare, prima ancora che cittadini competenti, persone dotate di valori, capaci di comprendere il mondo che ci circonda e di agire in modo consapevole e responsabile. Il ritorno della guerra in Europa dopo ottant’anni e la presenza, in diverse parti del mondo, di numerosi conflitti armati rappresentano un dramma collettivo. La crescente corsa al riarmo è a dir
poco inquietante e alimenta tensioni e paure che mettono a rischio il futuro delle giovani generazioni. Ma lo scenario davvero raccapricciante, dove l’escalation di violenza ha superato ogni limite umano, è senza dubbio il teatro di macerie e di morte di Gaza, dove non è in corso l’ennesimo conflitto armato tra due eserciti, bensì il massacro sistematico del popolo palestinese da parte dell’esercito israeliano, che sta utilizzando persino la fame come arma di sterminio. E’ evidente che siamo ben oltre la reazione all’attacco terroristico di Hamas del 7 ottobre, che condanniamo con forza. Mentre le famiglie degli ostaggi attendono il ritorno dei loro cari, a Gaza è in atto un vero e proprio genocidio, riconosciuto come tale dalla Commissione ONU ai sensi della Convenzione
internazionale. Di fronte a questa catastrofe umanitaria e culturale, la scuola si è già mobilitata da tempo,
promuovendo diverse attività di sensibilizzazione, riflessione e dialogo all’interno delle proprie
comunità educanti”.
Un manifesto per ribadire il ruolo centrale della scuola nell’educazione delle nuove generazioni, come sottolinea Rosa Cassese, dirigente dell’omnicomprensivo di Lacedonia che ha aderito al manifesto “Dopo la recente repressione, avvenuta in acque internazionali, della missione civile e umanitaria della Global Sumud Flotilla, riteniamo sia giunto il momento di dare pubblicamente voce al nostro sdegno. Perché a Gaza sta morendo l’Occidente con la sua civiltà, mentre la comunità internazionale non sembra in grado di realizzare alcun tipo di argine alle continue violazioni del diritto in corso, né di rendere concreta la prospettiva di pace basata sulla coesistenza di due popoli e due Stati.Noi Dirigenti Scolastici ci uniamo quindi alla mobilitazione in atto nel Paese e lo faremo ciascuno secondo la propria sensibilità, anche scendendo in piazza e prendendo parte a manifestazioni e scioperi.
Intendiamo soprattutto riaffermare il nostro ruolo di leadership educativa, in una scuola che trova
nella Costituzione il suo faro e i suoi valori di riferimento. Il nostro impegno più importante resta quello culturale, perché le ragioni dell’umano prevalgano sempre sulla barbarie. Continueremo a lavorare per questo nelle scuole che dirigiamo, promuovendo innanzitutto lo sviluppo del pensiero critico e l’educazione alla cittadinanza attiva.
MAI come oggi abbiamo il dovere di formare persone consapevoli, capaci di leggere il presente e comprendere la complessità del mondo, persone che non perdano MAI la speranza nella nostra umanità, che non perdano MAI la fiducia nell’importanza della conoscenza e della democrazia e siano in grado di schierarsi a favore dei diritti, della dignità umana e della pace, consapevoli del potere formidabile che ha la mobilitazione delle coscienze di cambiare il corso della Storia”.