Fa tappa il 26 luglio alla chiesa di Santa Maria delle Grazie di Atripalda, nell’ambito del festival “I Luoghi della musica”, il Ghost Tour 2025 del pianista Maurizio Mastrini. Un abbraccio musicale che, dopo aver toccato con 160 date tra il 2024 e il 2025, le capitali più importanti da New York a Parigi, da Tokyo a Varsavia, partendo dal cuore dell’Asia Centrale, in Kazakistan e che si concluderà a Miami nel febbraio 2026, approda in Italia con alcuni esclusivi appuntamenti. Un tour che, grazie al linguaggio puro del pianoforte che supera qualsiasi barriera linguistica o culturale, ha unito migliaia di persone in tutto il mondo e che il Maestro regala al suo Paese.
Un concerto emozionale che è un vero viaggio in Musica sulle note dell’album Ghost, pubblicato nel 2024, che ha incorniciato un momento chiave nella carriera di Maurizio Mastrini, definito dalla critica uno dei suoi progetti più intensi e maturi. Ad accompagnare Mastrini nel concerto di Atripalda la chitarra di Sandro Lazzari. Sardo di nascita, sin dalla più giovane età, Lazzari si è fatto apprezzare dal pubblico e dalla critica per le scelte interpretative e di ricerca stilistica con cui ha proposto un vasto repertorio della chitarra, ricco di capolavori. Ha svolto un’intensa attività concertistica sia come solista sia in svariate formazioni cameristiche.
Ghost è nato in un luogo magico: la Suite Caruso dell’Hotel Excelsior Vittoria di Sorrento. Dichiara Maurizio Mastrini: “Il brano che dà il titolo all’album è nato dallo stesso pianoforte della stanza 448 del Vittoria Excelsior di Sorrento dove nel 1986 Lucio Dalla scrisse la magica melodia di Caruso. Ho voluto soggiornare in quella stanza per una notte, respirare la stessa atmosfera, con la consapevolezza che nello stesso letto dove Dalla aveva dormito, io avrei potuto creare qualcosa di nuovo. È stato un incontro magico con la storia della musica e quando ho messo le dita sul pianoforte, tutto è venuto fuori naturalmente. Il nome Ghost è nato da sé, perché la composizione ha un’anima eterea ma anche molto passionale e struggente. Un po’ come il celebre studio di Chopin, La caduta di Varsavia, ma al tempo stesso romantico e malinconico, con un richiamo al celebre film omonimo. È stata una sensazione che mi ha travolto, un’emozione che ho voluto racchiudere in una sola parola: Ghost”.
Con Ghost, Maurizio Mastrini conferma il suo ruolo di ambasciatore della musica contemporanea italiana nel mondo, capace di unire tradizione e innovazione, silenzio e pathos, in un equilibrio rarefatto, ma accessibile.
L’appuntamento è inserito nell’ambito della rassegna “I Luoghi della musica”, promossa dall’associazione Toscanini con la direzione artistica di Antonella De Vinco.