Un progetto di musica cantautoriale dal forte contenuto sociale, in cui il legame con il territorio evidente nella scelta del dialetto abbraccia la denuncia o si fa racconto della cultura contadina, del Sud di oggi e di ieri. E’ l’idea da cui nascono i Makardia, gruppo guidato da Filomena D’Andrea, di scena il 13 agosto a Nusco, in località Villa Nuova. Ad accompagnare il concerto il reading di Francesco Prudente “Il territorio, Gaza e atre questioni private”. Una scommessa, quella di Filomena D’Andrea, nata nel 2011 con la partecipazione all’Home Festival Irpinia d’Oriente della Scuola Holden a Bisaccia. Nel 2012 viene selezionata per “il Tenco Ascolta “a Napoli, nel 2014 suona alla Lunga Notte del Treno dello SponzFest e nel 2015 partecipa all’edizione Raglio di Luna, sempre con la direzione artistica di Vinicio Capossela. Nel 2023 è di nuovo allo Sponz con lo spettacolo “Vespri anarchici” e canta sul palco con Paolo Rossi e Vinicio Capossela. Con la direzione artistica di Franco Arminio, partecipa al festival “Novembre” e al festival “La Luna e i Calanchi” di Aliano. Il suo brano “Felice di niente” è stato scelto per la colonna sonora di “Vincenzo Malinconico avvocato d’insuccesso”. L’ultimo album si intitola “Canzoni a strofinaccio”
“La parola Makardia (Magari a Dio) – spiega Filomena – è una parola del dialetto irpino con cui si invoca una bella occasione o al contrario serve a dire ‘Non Importa”, Makardia è il battito musicale di un buon augurio, perdersi dentro il sudore, le lotte, i sogni dei propri corpi, farsi terre e campi che ispirano il mare, Makardia è l’Irpinia, il suo grano, l’Avellino Rocchetta, è l’Est delle montagne dei miti, è l’America delle rivoluzioni. Makardia è il Sud di ogni terra, il Sud di ognuno di noi. Del resto, la musica è anche denuncia sociale. Una denuncia evidente in brani come “La ballata degli allegri” o “El tren de la muerte” che denunciano la realtà di sfruttamento che caratterizza anche i nostri territori”