Torna la protesta dei trattori. Anche ad Avellino, dove si sono radunati prima nello spiazzale antistante lo stadio, per poi sfilare fino a Piazza Kennedy dove hanno tenuto un presidio. “Dall’anno scorso non è cambiato nulla: stiamo protestando di nuovo per gli stessi diritti. Quest’anno, però, è avvenuto un fatto positivo: ci siamo uniti tutti insieme, tutti gli agricoltori d’Italia, per portare avanti un unico programma e un’unica idea”. Così Roberto Lauro mentre monta su uno dei trattori in marcia.
“Stiamo cercando di raccogliere quante più istanze è possibile da parte dei sindaci e delle istituzioni, e quest’anno vogliamo chiedere, in particolare, lo stato di crisi per l’agricoltura. Purtroppo, siamo ormai agli sgoccioli: molte aziende stanno chiudendo e, se non ci sarà una vera rivoluzione nel settore agricolo, chiuderemo tutto. La gestione della crisi – dice ancora Laura – è sempre più difficile: le importazioni dall’estero di materie agricole rendono i nostri prodotti sottovalutati e sottopagati, con gravi conseguenze per l’intero settore. Lo stato di crisi ci potrebbe consentire di modificare alcune regole e destinare fondi all’agricoltura.
I fondi europei ci sono, ma vengono impiegati fuori dall’Italia, e questo è inaccettabile. Per la prossima iniziativa, ci stiamo già organizzando. Dopo dodici mesi, siamo di nuovo qui perché l’Unione europea non sta aiutando l’Italia e noi non abbiamo intenzione di fermarci.
Se l’anno scorso le nostre proteste potevano sembrare simboliche, quest’anno facciamo sul serio. Vogliamo che l’Italia ci supporti, perché senza agricoltura non si può vivere. L’agricoltura è fondamentale per tutti: viviamo tutti grazie ai suoi prodotti, e vogliamo che i nostri diritti siano rispettati”.
“La situazione attuale è insostenibile: l’Unione europea ci sta lasciando soli, le aziende non riescono più a sopravvivere, la manodopera è difficile da trovare, e i cambiamenti climatici stanno danneggiando le nostre coltivazioni, come le nocciole, i castagni e molti altri prodotti tipici”, aggiunge Mauro Petrozziello.
“L’agricoltura è la base della vita. Questa non è solo una protesta degli agricoltori: vogliamo coinvolgere tutto il popolo. Protestiamo e non molliamo, perché dall’agricoltura dipende il nostro futuro. Non vogliamo più prodotti dall’estero: vogliamo tutelare la nostra produzione locale. Dopo oggi, sicuramente organizzeremo altre manifestazioni. Entro la fine della settimana saremo ancora presenti, ad esempio in Piazza Libertà, e continueremo a far sentire la nostra voce. Questa non è una protesta solo per Avellino, ma per tutta l’Italia. Speriamo che qualcosa si muova presto”.