“Valenze cromatiche scelte per rimarcare soluzioni riflessive e rivelare il proprio universo interiore”. Così Maurizio Vitiello racconta la ricerca di Annamaria De Vito e i suoi “Verticali Equilibri”, a cura del sociologo e critico d’arte Maurizio Vitiello, di scena al Carcere Borbonico. Ci troviamo così di fronte a segni, segnacoli, simboli che si caricano di una forte valenza espressiva, che evocano, interrogano lo spettatore fino a travolgendo, a partire dalla centralità del colore.
Napoletana, classe 1966, Annamaria De Vito e’ impegnata con un suo progetto di formazione grafico-pittorica per stimolare la creatività all’interno delle scuole. L’artista con la sua “cifra artistica” riconosce e riporta compresse storie e leggende in una sintesi che volge all’astratto la narrazione dell’oggi. E’ lei stessa a raccontare come centrale sia il rapporto con Napoli “Fin da piccola osservavo le luci, le ombre ed i colori che ogni angolo di questa città mi trasmetteva. Durante la permanenza in Andalusia sono rimasta affascinata dalla sua luce, dalla sua cultura. Da allora, ho iniziato ad appassionarmi alla tecnica dell’olio e dell’acrilico su tela. L’incontro con i maestri d’arte e la frequentazione di importanti laboratori hanno consentito di liberare la mia creatività, per trovare il coraggio di esprimere la mia interiorità con semplicità e leggerezza in un contesto pittorico fatto di valenze cromatiche decise”. L’astrazione, che richiama maestri come Mindrian e Kandinsky, finisce per essere scardinata da forme che richiamano simboli della natura, fiori, animali, forme umane, in un abbraccio tra geometria e curve liberty. Rivelatori anche i nomi delle opere, dalle 3 stagioni all’Amore assoluto in cui lo spettatore è chiamato a leggere l’universo dell’artista, ad andare al di là della superficie, intrpretando forme e colori
Maurizio Vitiello, curatore della mostra, così descrive la personalità artistica di Annamaria De Vito: “Emergono segni, segnali, segnacoli, simboli, congetture assemblate, che si conglobano in suddivisioni ferme e acute per, poi, rimbalzare su equilibri, alterni e chiasmatici. Orientamenti segmentati e plurisedimentati contribuiscono a salti espressivi”. “Ecco, allora, che nei colori di Annamaria De Vito – scrive Maria Paola Battista- scopriamo la rinascita della vita e della speranza. L’artista approda con i suoi dipinti al meraviglioso mondo dei colori e delle forme. Lì, la fantasia, l’estro e i sentimenti possono mescolarsi. Il risultato è la manifestazione astratta di tematiche come la vita, la natura, l’uomo, viste in un contesto che ribolle, che desidera mostrarsi come un vulcano in eruzione”.









