“Due sono le vertenze che hanno condizionato l’anno che, tra poche ore, ci lascerà: Industria Italiana Autobus e Asidep. Che”rischiano di bloccare il processo industriale in Alta Irpinia-scrive Giuseppe Zaolino, segretario provinciale della Fismic Confsal-“. Ed il sindacato esamina entrambi i momenti che attendono il futuro e lo sviluppo, da queste parti. Con molte ombre e poche luci. Cominciando dal sistema della depurazione.”È l’emblema della incapacità politica di affrontare i nodi strutturali per dare, finalmente, una svolta pragmatica ai servizi essenziali per il funzionamento delle fabbriche del cratere”.La Fismic ritiene che, nonostante si dica d’accordo con Confindustria Avellino, sul”fallimento della missione dell’Asi”, la migliore soluzione sia ricominciare tutto daccapo con il”commissariamento”. E chiede, se così accadrà, l’intervento della Regione Campania perché, dovrà nominare un nuovo commissario”con pieni poteri e finanziamenti mirati” all’ammodernamento dei depuratori. Un’altra questione che si apre, aggiunge Zaolino, è l”l’utilizzo dei lavoratori che fanno funzionare il sistema”, non solo, ma anche un allargamento dei servizi alle imprese con un piano industriale credibile. Sono 32 milioni di euro di debiti, quelli accumulati tra il fallimento della Cgs e la liquidazione dell’Asidep.” Basta questo per dire che Pasquale Pisano, presidente Asi, e Giovanni Maria Chieffo, presidente Asidep, continua il segretario provinciale della Fismic,”si decidano a lasciare le poltrone”. Perché”sono venuti meno agli impegni e hanno vanificato il senso di responsabilità dei 54 dipendenti” che hanno deciso di tornare al lavoro rievocando gli scioperi. Ma dopo le feste potrebbero tornare”quasi certamente” a scioperare senza, stavolta, fermarsi se prima non gli saranno dati gli stipendi arretrati e, soprattutto,non si sarà individuato il soggetto del nuovo gestore con un nuovo piano industriale. In merito ad Industria Italiana Autobus i sindacati sono in attesa di una nuova convocazione al Mimit.”Leonardo( uno dei soci di maggioranza dello stabilimento flumerese)avrebbe deciso di abbandonare perciò-scrive Zaolino-dovremo parlare del nuovo assetto societario e di una possibile privatizzazione”. Intanto si fa largo una indiscrezione: quella, cioè, che alcuni dirigenti starebbero prendendo la strada di casa dagli stabilimenti di Flumeri e Bologna.”L’arrivo di nuovi soci e la consapevolezza debitoria metterà tutti davanti ad una dura realtà”. Il sindacato di Zaolino aggiunge che”550 dipendenti per produrre 200 autobus, tra Roma e Bologna, significa perdita di milioni di euro. Se poi si aggiungono i 150 milioni di euro persi negli ultimi tre anni…….”. Confsal termina scrivendo che”non permetteremo una privatizzazione selvaggia o tentativi di speculazione a danno dei lavoratori e dell’economia della valle dell’Ufita”.
Giancarlo Vitale