Valle Ufita. Se continua così, le nubi che si addensano su Industria Italiana Autobus si fanno sempre più nere. Dopo l’ultima manifestazione di protesta, con l’andata a Roma, al Minit, degli operai degli stabilimenti di Flumeri e di Bologna di Industria Italiana Autobus, accompagnati dai sindacati, i dubbi e le domande senza risposta sono diventati ancora più pesanti, circa il futuro del complessive 500 tute blu. Il fatto che, ieri, siano stati ricevuti da due funzionari del ministero la dice fin troppo lunga.
Anche se non c’era nessuna convocazione. Ma tant’è. Hanno voluto farli salire, ai sindacati, gli scaloni che portano ad una delle grandi sale riunioni perché andasse in scena un paradossale”chaier de doleance”. L’ennesimo. E la politica? I sindaci della valle dell’Ufita, dell’Irpinia, la deputazione provinciale, regionale, e quella nazionale espressa da questo territorio? Erano in tre: il presidente della Provincia di Avellino, Rizieri Buonopane, il sindaco di Grottaminarda, Marcantonio Spera, e la vice sindaca di Mirabella Eclano. Forse altri impegni presi in precedenza hanno impedito che ci fossero più fasce tricolori, però è quello che, in via Molise, si è visto.”Non è tempo di fare polemiche- dice il segretario provinciale della Fiom, Giuseppe Morsa-.Rispetto alla condizione generale non sono particolarmente critico. Voglio, invece, valorizzare quello che è stato fatto dagli amministratori locali. La battaglia è ancora lunga, certamente gli esiti finali non dipendono solo dalla loro presenza o meno. Il vero tema è che il Governo deve decidere”.
Non si aspettava, il segretario provinciale della Uilm, Gaetano Altieri,”l’intensità e la passione che ci mettiamo noi nelle battaglie sindacali. È stato già tanto aver lanciato un messaggio, proveniente da questo territorio, di compattezza. Non so fino a che punto apparente. Istituzioni e politica sono schierati al fianco dei lavoratori per mantenere questo grande plesso industriale. Dobbiamo fare, tutti insieme, una battaglia importantissima perché senza IIA potrebbe avviarsi un declino futuro fatto di spopolamento. Per evitarlo dobbiamo creare qui le condizioni per far restare le giovani generazioni. Il Governo, sulla vertenza IIA, sta utilizzando una lentezza che non ci possiamo permettere. Così come, lo stabilimento, non può permettersi di perdere svariati milioni al mese. Si deve, quindi, velocizzare un processo di un nuovo assetto societario per un rilancio vero e definitivo. Quale politica di sviluppo immaginiamo per l’Irpinia, dobbiamo confrontarci ancora di più per capire che terra lasciamo ai nostri figli”.
Altieri è convinto della necessità che Leonardo, il socio pubblico di maggioranza ormai sull’uscio di IIA, debba restare. E non cedere la propria quota ad altri imprenditori.” Il Governo non riesce ad essere abbastanza incisivo nei suoi confronti mentre invece dovrebbe chiedergli di prendere per mano la fabbrica e rilanciarla. Perché Leonardo non si impegna, per Industria Italiana Autobus, come fa per altri settori strategici? Perché non per gli autobus? Il governo metta da parte leggerezza e superficialità e si imponga”.
Giuseppe Zaolino, segretario provinciale della Fismic, si chiede intanto il perché “dell’assenza, alla manifestazione di Roma, degli onorevoli regionali e nazionali del nostro territorio”. E lancia l’idea di una nuova iniziativa, da tenere a stretto giro di posta.”Abbiamo toccato con mano una verità nascosta: il governo, il ministro, il centro destra,sulla vertenza IIA fanno melina. Così come pare che non sia un problema che riguarda il centro sinistra. Allora invito il presidente della Provincia, che era con noi, ad organizzare una riunione politica con i parlamentari regionali e nazionali eletti in Irpinia, perché diventi davvero una vertenza di tutti, elevandola da una situazione di stallo fino a farla arrivare direttamente a Palazzo Chigi”.
Al Mimit “si sta perdendo tempo, I palazzi romani aspettano le elezioni europee per prepararci ad una decisione impopolare e farci il pacco”. Chi sta in Irpinia”deve fare squadra-continua Zaolino- e soprattutto gli interessi della nostra provincia. E chi meglio degli eletti in Regione e in Parlamento può fare da coordinatore a questa iniziativa”?. Ma bisogna fare presto, per il segretario Fismic,” anche nei prossimi giorni, in modo che le parti sociali, amministratori, parlamentari possano mettere al centro l’idea di come salvare la fabbrica”.”Dopo la manifestazione di Roma-conclude-indietro non si torna. E noi non ce lo possiamo permettere”.
Giancarlo Vitale