Valle Ufita. Appena insediato, il nuovo consiglio di amministrazione di Industria Italiana Autobus si trova con il primo problema da risolvere. O, forse, uno tra i tanti. Che, poi, è quello già conosciuto delle commesse non consegnate e dei, più che probabili, risarcimenti da pagare. Stavolta è il Comune di Palermo che doveva rinnovare il suo parco autobus.
L’ Amat, infatti, ha bisogno di sessanta mezzi, 22 dei quali a gasolio e 38 a metano, per poter mettere fine alla inadeguatezza del trasporto pubblico della città siciliana. Quegli autobus sarebbero dovuti uscire, da valle Ufita e Bologna, tra il settembre e il novembre dello scorso anno. Una commessa di 17 milioni di euro.
Industria Italiana Autobus si è giustificata con “le mutate condizioni economiche- come ha scritto in una lettera al Comune capoluogo siciliano- che hanno determinato la conseguente crisi, poi il conflitto in Ucraina, la difficoltà per l’approvvigionamento e la consegna dei componenti tecnici”. Ha chiesto, infatti,” maggior tempo a disposizione”. Mentre la diffida risale al febbraio scorso, perché il Comune di Palermo non voleva trovarsi in difetto con i fondi Fesr 2014- 2020, lo stabilimento di valle dell’Ufita si è impegnato a consegnare il lavoro per ottobre prossimo.
Giancarlo Schisano, il nuovo ad dovrà trovare una soluzione. Proprio per dimostrare che il vento, da queste parti, è cambiato. Quello che sperano i sindacati e, ovviamente, le tute blu della fabbrica flumerese. Che aspettano un nuovo invito, anche con qualche tensione ed impazienza, al ministero del Mimit a Roma. Dove hanno chiesto a Adolfo Urso, il titolare del dicastero di via Molise, di spingere perché il nuovo cda, come del resto promesso, potesse finalmente chiarire alcuni punti importanti: primo fra tutti il piano industriale . “Questo sconosciuto- hanno, spesso, detto in coro, Fiom, Uilm, Fismic”. Perché, se non si riesce a capire quale sarà la politica aziendale è difficile continuare un discorso serio che possa salvare i più di trecento metalmeccanici irpini. I quali pensano che il nuovo ad, Giancarlo Schisano, possa preparare il terreno ad un nuovo socio, stavolta privato. Che è sulla bocca di tutti, e tra quelli indicati il più accreditato: il gruppo Gruppioni, dell’industriale bolognese Valerio Gruppioni, tra l’altro già presente in alta Irpinia con due realtà. E che pochi giorni fa ha acquisito Sitcar, entrando nel settore dell’autobus. Lo dovrebbe dire, nel prossimo incontro richiesto dal sindacato, proprio il ministero ma ormai su va verso questa soluzione. Sindacati, e operai, sono sempre preoccupati e, nonostante le rassicurazioni istituzionali, pensano che i prossimi mesi siano decisivi per il futuro dello stabilimento di valle Ufita. E la vicenda degli autobus non consegnati al Comune di Palermo è solo l’ultimo tassello.” Tutti i nodi vengono al pettine- dice Giuseppe Zaolino, segretario provinciale Fismic Confsal-. Dispiace perché il nuovo ad, Schisano, non ha nessuna colpa per cose avvenute precedentemente. Ma l’ultima è una mazzata dalla quale bisogna riprendersi presto: è l’immagine di quello che IIA poteva essere e non è stata”. La richiesta di risarcimento, che al momento non è la sola” potrebbe definitivamente bloccare il rilancio dell’azienda. E aspettiamo con ansia la convocazione a Roma per conoscere il piano industriale”. Ma ormai andiamo incontro alle vacanze e tutto si potrebbe riprendere a settembre. La posizione della Fismic” è ferma- continua Zaolino-. Il governo dovrà trovare un gruppo con una esperienza industriale credibile e forte per riprendere la produzione, rimetterla in mito, pagare i fornitori. Nessun pannicello caldo. Se vogliamo che si possa andare avanti, negli ultimi quattro mesi dell’anno bisognerà produrre non meno di due autobus al giorno”. Anche Gaetano Altieri, segretario generale Uilm Avellino- Benevento, pone l’accento sulla necessità di un incontro, nella Capitale, prima dell’estate.” Perché vogliamo conoscere il piano industriale, il nome del nuovo socio. Tutte cose che possono delineare una nuova politica aziendale ed aprire una nuova fase: quella del definitivo rilancio. Ritengo che apprendere certe notizie dalla stampa anziché dalla direzione aziendale sia già un segnale eloquente di come stanno andando le cose a Flimeri”. In pratica, è come stare in balia delle onde.” Queste situazioni- prosegue Altieri- danno il senso dell’abbandono e, ovviamente, alimentano preoccupazioni tra il sindacato e i lavoratori. Solleciteremo, come sindacato, un incontro con il nuovo ad per capire se il nuovo progetto industriale possa portare IIA a produrre normalmente, senza più pause di fermata per deficit organizzativi legati al mancato approvvigionamento dei materiali”. Un eventuale incontro al ministero sarebbe, per il segretario provinciale Uilm,” una occasione per capire se un privato possa entrare in società e in che tempi e modalità si farà questa operazione “. Comunque” rimane alta l’ attenzione, come la preoccupazione, per le sorti di un progetto industriale che- conclude Gaetano Altieri- rimane indispensabile, e strategico, per il territorio irpino”.
Giancarlo Vitale