Il leader cinese dell’automotive al fianco della Seri Industrial con il 25% delle quote societarie, un piano di assunzioni che prevede 180 nuovi ingressi nello stabilimento di Flumeri. Se alle parole dovessero seguire i fatti, per l’Industria Italiana Autobus si potrà finalmente parlare di rilancio. Ma, prima, la cautela è d’obbligo. L’esordio della nuova proprietà ha visto mettere alla porta i 77 dipendenti dell’ex Bredamenarini di Bologna. Decisione, poi, che è stata ritirata solo grazie alle barricate di lavoratori e sindacati.
Stando alle parole del ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, quella intrapresa è la strada giusta: “Siamo finalmente sulla strada giusta, dopo anni di disastro industriale, in cui sono stati bruciati oltre trecento milioni di risorse pubbliche. Il nuovo piano industriale può segnare la rinascita del bus italiano anche con il supporto tecnologico di un grande player internazionale. Mi auguro che ciascuno faccia la sua parte“. Sarà anche il governo a dover tener fede agli impegni presi in sede negoziale.
Gli ingressi, come detto, saranno divisi in due tornate: 80 fino alla fine dell’anno e altri 100 nel 2025. Intanto, uno dei protagonisti di questa storia Maurizio Marchesini che insieme a una cordata di imprenditori aveva tentato di acquisire la IIA, è tornato sulla questione: “Per noi, per quella compagine nata attorno a questo progetto, è una vicenda chiusa. Come avete visto Gruppioni sta andando avanti con altri investimenti importanti, sta salvando posti di lavoro. Per noi è finita“. Il riferimento è agli investimenti in Irpinia del gruppo emiliano che punta a un rilancio della Sirpress e della Sai, azienda acquisita recentemente.
Il nuovo piano industriale sarà presentato nel dettaglio il 6 settembre. Il rebus IIa potrebbe risolversi presto. Ma guai ad abbandonare il condizionale.