Valle Ufita. Come qualche anno fa. Decisi, ma pacifici, tornano davanti ai cancelli della fabbrica di Flumeri, l’industria Italiana Autobus, le tute blu irpine. Che, per stamattina, hanno proclamato quattro ore di sciopero, così come i loro colleghi de perlla Bredamenarini di Bologna, per far sentire la loro voce in merito a questa vertenza infinita. Ma non si arrendono. E chiamano in causa tutti: ilnpopolo della valle, le istituzioni, i politici, che vai a sapere dove stanno, e se si sono davvero impegnati. Perché ora come spesso , e anche nel presidio di oggi davanti ai cancelli, ha detto Silvia Curcio,” siamo sull’orlo del precipizio. Noi operai vogliamo, innanzitutto, che lo stabilimento resti dentro questa valle e che continui a fare autobus”. Assistiamo ad una specie di sviluppo all’incontrario, infatti: arriveranno Alta Velocità, Alta Capacità, per raggiungere Bari da Napoli in meno di due ore, strade, infrasteutture: però la fabbrica che, nel lontano 1978, arrivò come Fiat Iveco, per dare lavoro a circa milletrecento persone, adesso vuole smantellare. Ma che senso ha? E per questo, poche ore fa, gli operai della IIA hanno deciso di fare un sit in all’uscita dei turni di lavoro. Ad ascoltare i sindaci di Grottaminarda, Marcantonio Spera, e di Flumeri e Sturno, con i loro delegati. Freddo intenso anche stamattina ma nessuno lo sente. Il segretario generale Uilm, Gianluca Fitto, non è tenero con i vertici dell’azienda. E con il governo.” Che non ci convoca. Ed è cosa imperdonabile- infatti, dice-. Pensiamo che, questa azienda, è formata in parte da soggetti pubblici e partecipate. Perché non si chiedono del futuro del trasporto collettivo, che deve essere rilanciato nel prossimo futuro se si vuole arrivare alla mobilità sostenibile”. ” La continuità aziendale- dice, nel suo intervento, un delegato Fiom- è anche quella del nostro territorio. Noi vi rappresentiamo come cittadini, lavoratori ed enti locali. E ribadiamo la nostra vicinanza in questi momenti che contano facendo portatori delle vostre istanze”. Quindi Nello Pizza, segretario provinciale del Partito democratico. ” Dobbiamo finalmente capire cosa vuole fare IIA. Che, fino ad ora, ha fatto tante chiacchiere e poche rassicurazioni. Ma non guariscono le malattie. Perché siamo tutti qua- si domanda il segretario- e qualcuno dice che è tutto a posto? Evidentemente qualcosa che non funziona c’è”. E Gabriele Uva, responsabile per la valle dell’Ufita dei dem provinciali, che già la scorsa estate aveva lanciato l’allarme su quello che poi sarebbe successo, dichiara” la propria vicinanza e solidarietà ai lavoratori che continueremo ad affiancare in questa battaglia. Che è, soprattutto, di dignità. Ed è nostro dovere morale essere qui. Saremo attenti e vigili su questa questione non solo con le nostre preoccupazioni, ma anche con le nostre proposte. E tutelarmi anche gli interessi dell’indotto”. Il sindaco di Grottaminarda, insieme a quelli del Consorzio dei Comuni della Valle dell’Ufita, con il primo cittadino di Ariano Irpino, Enrico Franza, ha rappresentato nel sit in davanti ai cancelli che, tutti insieme, stanno preparando un documento.” Che comprende quattro punti- dice Spera-. Che sarà sottoposto all’ attenzione della Regione, dei vari ministeri, e dell’opinione pubblica. Ferrovia, piattaforma logistica, le retibidruche colabrodo”. Per dire, quindi, che lo sviluppo di questa area non può fare a meno di questo stabilimento.” Che è stato la roccaforte dell’occupazione- sottolinea il sindaco grottese- e qualcuno vuole fargli perdere valore. Discuteremo di masterplan, dello sviluppo delle aree interne. Chiederemo, alla Regione, una programmazione economica tale da arginare l’abbandono di questa terra da parte dei giovani. Quindi ne discuteremo in un consiglio comunale aperto”.
Giancarlo Vitale
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