Valle Ufita.”La Cina è vicina”. Soprattutto da queste parti. Per entrare nel pacchetto azionario dello stabilimento di Industria Italiana Autobus. I due incontri avuti dai dirigenti di Cgig al Mimit vogliono dire che, le trattative, evidentemente non si fermano. Almeno per ora. Ma l’interessamento dagli occhi a mandorla, che adesso tocca anche valle Ufita, verrebbe da lontano.
“Stanno tentando di aggirare l’ostacolo del governo alla via della Seta, voluta sei anni fa da Luigi Di Maio-dice Giuseppe Zaolino-segretario provinciale della Fismic-che serviva per entrare nel porto di Trieste e inondare con tutti i loro prodotti non solo l’Italia ma anche l’Europa”. E, adesso,”ci riprovano con IIA perché sarebbe un nuovo ingresso”.
Secondo il sindacalista sarebbe un pericolo se non ci ponessimo alcune domande.”Verrebbero per risolvere i problemi di rilancio della fabbrica di Flumeri, o comprano il mercato in Italia e in Europa per far arrivare i loro prodotti”?. Un altro punto, continua Zaolino, dovrebbe essere chiarito. Ed è una questione”di convenienza”.”Che differenza c’è tra il produrre gli autobus in Cina e venderli qui o fare il contrario. Sarebbe più conveniente la prima soluzione”.
Una cosa è certa, per il segretario.”Non verranno per togliere le castagne dal fuoco al ministro Urso e alla Meloni. Per questo, non so se gli altri la pensino come me, intravedo il pericolo cinese”. Sventato quello di Seri Industrial, adesso in questa corsa a tre che comprende anche i cinesi di Cgig ed il supergruppo Gruppioni, Stirpe, Benedetto e Marchesini, allora quale sarebbe la migliore soluzione per la ripresa dello stabilimento e per rassicurare le tute blu?”Se vogliamo dirla tutta-risponde il segretario provinciale della Fismic-il gruppo Stirpe è quello che offre più garanzie di affidabilità e sotto l’aspetto dell’esperienza industriale. Se pensiamo che, da gennaio scorso, Gruppioni sta producendo a Bologna minibus elettrici, con Sit Car, da otto e dodici metri”.
Che servono anche alla Ferrari per i visitatori dello stabilimento, a Modena. Ovviamente di colore rosso.”Sarebbe una soluzione ottimale se, attraverso l’esperienza della Sit Car, si affidasse la possibilità di rivitalizzare IIA e di riorganizzare Bologna”. Anche perché”se è stata scelta dalla Ferrari, che si fida delle sue qualità….”. Lo Stato deve garantire le tute blu di valle Ufita la cui richiesta è sempre quella del mantenimento della quota pubblica della società. I soggetti, per Zaolino, ci sono:”Fincantieri, Cassa Depositi e Prestiti, Ferrovie dello Stato. Invece di svendere, se c’è volontà politica si può rilanciare con un nuovo progetto e nuovi manager. Mandando via tutti quelli che hanno fallito da cinque anni a questa parte. Riproponiamo altri soggetti pubblici”. Intanto”bisogna, in questo momento, verificare i piani industriali per capire cosa si vuole fare di Industria Italiana Autobus”.