“Qualcuno parla di patti segreti tra Laura Nargi e Rino Genovese, dice che io li avrei ispirati. Non è così: sono abituato a metterci la faccia. Prima che si voti ribadisco di essere dalla parte del Patto civico di Genovese”.
Così Gianfranco Rotondi a margine di una conferenza stampa convocata questo pomeriggio al bar Norulé.
“Rispetto Antonio Gengaro, gli fa onore aver politicizzato la battaglia: ha voluto che fosse il centrosinistra la ragione sociale della sua candidatura, questo toglie agli elettori del centrodestra qualsiasi possibilità di votare per il Pd, per il M5s, per i Verdi”, dice il deputato di Democrazia Cristiana per Rotondi.
Che risponde alle dichiarazioni Ines Fruncillo, leader provinciale di Fratelli d’Italia, che questa mattina ha ammonito Laura Nargi a non fidarsi degli opportunisti (Rino Genovese ndr): “Faccio i complimenti a Fruncillo per il buon risultato ottenuto alle europee. Rino Genovese ha reso un grande servizio alla città e al centrodestra perché ci ha consentito di essere in partita”, dice Rotondi. Che affronta anche la questione morale: “La sola posizione garantista che ho sentito è quella espressa dal Procuratore della Repubblica che ha detto che gli indagati possono candidarsi. Voglio esprimere grande apprezzamento per la Procura.
La politica – continua Rotondi – non è stata garantista, la questione morale non è sventolare accuse non provate contro gli avversari. Il 99 per cento dei sindaci che si ripresentano alle elezioni – ragiona l’esponente Dc – sono indagati per il semplice fatto che l’attività amministrativa comporta delle scelte che sono il più delle volte sottoposte al vaglio degli organi inquirenti dopo qualcuno ha fatto un esposto e ha indicato delle ipotesi di reato. In politica essere indagati non è una vergogna ma una condizione che consegue all’attività di chi amministra”.
Secondo Rotondi, “altra scelleratezza è il reato di voto di scambio che risale periodo giacobino dei 5stelle: in politica – osserva – c’è sempre uno scambio tra una proposta e una soluzione al problema. Quando questo scambio è illecito si chiama corruzione”.