“La forza della classe dirigente del Pd di Avellino sono i risultati: alle Politiche, con Maurizio Petracca candidato, abbiamo avuto in termini di consenso uno dei migliori risultati a livello nazionale. Alle amministrative di Avellino, con Antonio Gengaro candidato sindaco, abbiamo vinto al primo turno. Significa che il partito, c’è”.
Gerardo Capodilupo, presidente della Federazione del Pd irpino, aprirà la festa dell’Unità in programma domani e dopodomani al Viva Hotel.
C’è bisogno di un congresso in Irpinia?
La segreteria del Pd irpino è nata da un accordo unitario, che in politica non è una brutta parola, anzi. Gli organi di partito hanno una scadenza.
Qualcuno dice che c’è poca partecipazione, che gli organi non vengono convocati, interpellati, che non decidono…
Ogni settimana si riunisce la segreteria, la direzione si incontra periodicamente, come succede in ogni altra federazione. Questa manfrina sull’organizzazione del Pd che non funziona non ha senso. Ci stiamo preparando ai congressi di Avellino e di Ariano.
Però il Pd è diviso tra l’area di De Luca e quella di Schlein…
Bisogna capire chi è veramente dell’area Schlein e chi no. Con militanti veri c’è confronto, non potrebbe essere altrimenti.
Di un terzo mandato per De Luca che cosa ne pensa?
Ci vorrebbe un congresso regionale. E’ il Pd della Campania che dovrebbe scegliere chi candidare. Non ci può essere un veto pregiudiziale nei confronti del governatore, ma bisogna valutare il suo lavoro. L’importante è che a decidere siamo i territori. Potremmo immaginare di votare un candidato della coalizione attraverso le primarie. Soprattutto non è immaginabile che si ripeta quanto successo alle Politiche di due anni fa quando da Roma hanno scaraventato qui candidati che non c’entravano nulla con il territorio. Non credo che la senatrice Camusso sia mai venuta a San Nicola Baronia.