Ora che ogni tassello sembrava andare al posto giusto, ecco il caso Ricci. Manco il tempo di chiudere l’accordo per le Regionali in Campania, dopo l’intesa tra Elly Schlein, Giuseppe Conte e Vincenzo De Luca, tutti quasi d’accordo su Roberto Fico candidato presidente, si apre un nuovo dossier per il Campo largo: un avviso di garanzia per l’ex sindaco di Pesaro che ora rischia la candidatura a presidente delle Marche.
“Sono amareggiato ma sereno” perché “totalmente estraneo ai fatti”, dice. Ma il problema politico resta. Le Marche sono infatti la prima regione al voto nella tornata amministrativa di autunno: ieri il presidente uscente della Regione, il meloniano Francesco Acquaroli ha annunciato le elezioni per il 28 e 29 settembre.
Il centrosinistra deve capire che fare. Conte, leader 5s, auspica un chiarimento: “Prendiamo atto dell’avviso di garanzia ricevuto da Matteo Ricci e delle sue dichiarazioni appena rilasciate. Come Movimento 5 Stelle rispettiamo il lavoro autonomo e indipendente della magistratura e non sottovalutiamo le ipotesi accusatorie contenute nell’avviso di garanzia, ma ci riserviamo di valutare approfonditamente le contestazioni mosse a Ricci”.
Un conto si tratti di “una semplice contestazione per spese del Comune non corrette”. Altro sarebbe se vi fossero “elementi di una condotta disonesta, che ha portato a indebiti vantaggi personali. Condotta questa – rimarca Conte – che sarebbe incompatibile con i nostri principi e i nostri valori. Auguriamo all’interessato di chiarire al più presto con l’autorità giudiziaria questa vicenda, così da diradare tutti gli eventuali dubbi e poter svolgere in piena serenità la prossima campagna elettorale”.
Ricci cerca di spiegare: “Sorprendentemente questa mattina ho ricevuto un avviso di garanzia sulla vicenda annosa degli affidi, dei murales, delle feste, del casco di Valentino Rossi ormai sulla stampa da un anno. Sono sorpreso perché io in vita mia, in 15 anni di amministrazione, – dice nel video social – non mi sono mai occupato di affidamenti pubblici e lavori e mi sono sempre fidato ciecamente dei miei dirigenti e dei collaboratori come ho fatto in questo caso. L’ho ripetuto per mesi e lo ripeterò anche al procuratore che spero di vedere il prima possibile”.
“Fra l’altro l’accusa è curiosa -osserva- perché mi si dice che non avrei ottenuto nessuna utilità patrimoniale, ma che avrei ottenuto una utilità in termini di consenso politico e si dice una cosa che io smentisco, cioè che conoscessi queste associazioni, mentre invece io non c’ho mai avuto a che fare direttamente”.
L’ex sindaco di Pesaro si dice “sereno nel merito. Ma sono anche molto amareggiato e arrabbiato perché questa cosa arriva il giorno dopo la convocazione delle elezioni dopo un anno di indagini, è evidente che ci sia amarezza e rabbia. Io come sempre sono fiducioso nel lavoro della magistratura e sono convinto che smonteremo subito queste accuse perché siamo estranei nei fatti. Quando un sindaco governa ha tantissimi collaboratori: se eventualmente un collaboratore sbaglia il sindaco è parte lesa, perché viene tradita la fiducia”.
Comunque il centrosinistra continua il lavoro.
Dopo l’incontro di ieri nella sede dei 5 Stelle a Roma tra Conte, Schlein e De Luca pare che non ci siano più veti sul nome di Fico. Ma ci sono altri dettagli da definire: la segretaria pd sembra intenzionata a mettere fine al commissariamento del partito campano con un congresso a settembre. Un contentino per De Luca, insomma.
Intanto il governatore prepara due liste per le Regionali: tra i nomi in pole ci sono Lucia Fortini, assessore alle politiche sociali, e il fedelissimo Fulvio Bonavitacola, vice governatore ed assessore all’ambiente.
L’intesa per il momento c’è. Anche se i moderati – Azione – non sembrano convinti: è Fico il problema e più in generale i 5stelle. Si voterà non prima di novembre.