Questo pomeriggio, alle 18, nella sala”Thomas Menino”, si incontrerà il Comitato”Uniamoci per l’acqua”, dopo l’ennesima interruzione dovuta al guasto Dn800, che attraversa il Comune di Gesualdo, e altri tredici Comuni, ha causato, e lo sta facendo anche stamattina, disagi ad una parte di comunità irpina. Quindi ecco il comunicato di”Uniamoci per l’acqua”.
“Dalla lamentela alla lotta: non possiamo più restare in silenzio. Ieri, 4 maggio, numerosi Comuni dell’Irpinia e del Sannio si sono ritrovati improvvisamente senz’acqua a causa dell’ennesimo guasto a una condotta principale nel territorio di Gesualdo. Ospedali, case circondariali, interi paesi senz’acqua. E siamo solo all’inizio di un’estate che si preannuncia rovente.
Alto Calore comunica, come sempre, che i tecnici sono al lavoro, che il guasto è improvviso, che la riparazione è complessa. Ma noi sappiamo bene che questi “imprevisti” sono in realtà il frutto di decenni di incuria e silenzi: una rete idrica ridotta a un colabrodo, con tubature di 80, 90 anni, e perdite che arrivano al 70%. Non è fatalità. È responsabilità. Politica, istituzionale, collettiva.
Chi si lamenta sui social ha ragione: il disagio è reale. Ma a chi si lamenta diciamo anche questo: non basta più il lamento. Serve la lotta.
In genere, chi prova dolore va da un medico per farsi curare. Ma se il medico non c’è? O se ti vuole vendere una cura che peggiora la malattia? È esattamente ciò che sta accadendo: ci vogliono esasperare per poi presentarci come “cura” la privatizzazione dell’acqua. Ci vogliono far credere che non ci siano alternative, che solo i privati possano salvare il sistema. Ma sappiamo bene cosa succede quando i beni comuni diventano merce.
Per questo, come comitato “Uniamoci per l’acqua”, diciamo con forza: Basta rassegnazione. Basta lamentele sterili. Ora dobbiamo mobilitarci. Proponiamo a tutti i cittadini, comitati, associazioni, sindacati, di iniziare una stagione di mobilitazione vera, partendo dai territori.
Scendiamo sotto i municipi, simbolicamente e fisicamente. Chiediamo ai Sindaci di farsi portavoce di una vertenza comune. Chiediamo al Governo e alla Regione di proclamare lo stato di emergenza idrica per l’Irpinia e il Sannio, con fondi straordinari per rifare completamente la rete idrica. E soprattutto, chiediamo una garanzia scritta e vincolante: l’acqua deve restare pubblica.
Se non ci muoviamo adesso, quando?
Per parlarne insieme e decidere le prossime iniziative, vi invitiamo alla riunione pubblica di questa sera”.