Venerdì 11 aprile, partire dalle ore 18.30, presso la Biblioteca Comunale di Tufo, nuovo appuntamento con l’Aperitivo Letterario, promosso dall’Amministrazione Comunale. Questa volta il paese del Greco Docg ospiterà il Prof. Paolo Speranza, che traccerà un ritratto di Dante Troisi, “Il giudice scrittore”, magistrato ed autore di origini tufesi. Avvalendosi di testi giornalistici, teatrali, letterari e cinematografici finora poco noti e di riferimenti ed immagini relativi alla sua attività (finora poco indagata) di scrittore per il cinema e la televisione, Speranza pone in risalto quella versatilità di scrittore, la molteplicità di esperienze creative e la qualificata rete di relazioni culturali che definiscono l’autore di origini tufesi come intellettuale a tutto tondo e di primo piano nell’Italia del dopoguerra, con l’obiettivo di condividere con una più amplia platea di lettori il lascito letterario, e prima ancora etico e civile, del più importate giudice-scrittore nella storia d’Italia. Il prof. Paolo Speranza, docente, storico del cinema e pubblicista, dirige la rivista e la collana editoriale “Cinemasud” e collabora a riviste nazionali ed internazionali, oltre ad aver scritto e coordinato volumi, mostre documentarie e rassegne di cultura cinematografica, storia contemporanea, letteratura meridionalista e poesia internazionale. E’ autore di un volume, edito da Mephite, dedicato al giudice scrittore, l’unico ad essere citato, sia pure con poche note, nei manuali e nelle antologie letterarie a diffusione nazionale.
Quest’opera di divulgazione storico-culturale, che ricostruisce nelle linee essenziali la biografia del magistrato nativo di Tufo, la sua produzione narrativa e il florilegio della critica, è integrata da un’ampia appendice documentaria sulla sua attività di giornalista e di opinion maker – soprattutto i suoi reportage dalla provincia di
Avellino e dal Sud – che nel dopoguerra (sulle riviste di avanguardia in Campania: “Sud” e “La Voce”) e negli anni Cinquanta – sul prestigioso settimanale “Il Mondo” diretto da Mario Pannunzio – acquisì un rilievo nazionale ma è tuttora
semisconosciuta ai lettori irpini e, salvo poche eccezioni, anche agli studiosi di
letteratura.