AVELLINO – “Con la costituzione del gruppo, ‘Parte da noi Irpinia’, iniziò la nostra campagna congressuale del Partito Democratico. Con Sandro Ruotolo partì la nostra avventura e dopo un saluto ed un’intervista rilasciata al Corriere dell’Irpinia, facemmo una conferenza stampa di presentazione alla sede dell’Arci Avellino e poi verso la Baronia. Da subito abbiamo immaginato ciò che dopo è successo, la vittoria di Elly e poi l’elezione di Sandro alle Europee. Una vittoria straordinaria costruita giorno dopo giorno, che ha portato il Pd ad essere il primo partito del Sud e ad affermarsi oltre il 24% a livello nazionale. Una grande affermazione che avrebbe dovuto aprire una fase nuova anche nella nostra provincia, ma ahinoi ciò non è avvenuto. Ad Avellino l’onda del cambiamento nonostante la vittoria alle primarie, non si è materializzata dopo il congresso nazionale, per cui si doveva mettere in conto la sconfitta in città, non è bastata una coalizione ampia né tantomeno la determinazione e la generosità di Antonio Gengaro, che bisogna solo ringraziare”: inizia da qui una dura invettiva del gruppo ‘Parte da Noi Irpinia’, vicino all’area Schlein, contro la gestione del partito democratico in città.
“La domanda è semplice e la risposta è implicita. Perché non siamo credibili? In effetti a nostro giudizio, il progetto politico ‘Laboratorio Avellino’, che tanto consenso aveva avuto la scorsa tornata elettorale in città, poi confluito nel Pd si è effettivamente schiantato e con lui, la maggior parte dei suoi esponenti e se dopo questa ennesima sconfitta, non traggono le conseguenti conclusioni politiche, significa che questo partito è irriformabile o addirittura destinato a perdere sempre. Infatti dalla candidatura a sindaco dell’attuale segretario provinciale Nello Pizza ad oggi, si è perso sempre. E non consola la bella prestazione numerica della lista del Pd, perché questa affermazione è figlia di tante personalità politiche, di tante persone generose che hanno creduto nel progetto politico complessivo, prima che di una opportunità di candidatura”.
“Per di più, sapevano tutti il potenziale numerico di alcuni candidati del Pd, ma a tutti quelli che ci hanno messo la faccia, sapendo che era difficile essere eletti, cosa diciamo? Non diciamo nulla? Anche loro e sono tantissimi, hanno il diritto/dovere di sapere la direzione che intende prendere il partito e come si immagina di affrontare le prossime imminenti sfide politiche. Se lo schema è sempre lo stesso, teniamoci pronti, che la prossima sconfitta è
dietro l’angolo e sarà ancora più pesante di questa. Se poi bisogna stare fermi perché già siamo in attesa delle elezioni regionali e poi le politiche 2027, siamo sicuri che in Irpinia saremo destinati alla marginalità”.
“E allora, tutti siamo preoccupati, con questo Pd irpino non si vince più e qualcosa di straordinario e di rigenerante va fatto e da subito. Lo dicevamo alla direzione del partito il 20 marzo del 2023 e si è puntualmente verificato. Necessita un chiarimento politico, bisogna convocare il prima possibile gli organismi provinciali, promuovere una grande discussione generale. Bisogna attivarsi da subito per organizzare il congresso nella città di Avellino, come ad Ariano Irpino e in tanti altri paesi. Bisogna fare una verifica puntuale di tutte le realtà
dove il partito è presente, ma presente veramente, cercando di ascoltare il loro disagio, le loro proiezioni politiche per poi per aiutarlo ad esistere e a crescere”.
“Chi di dovere deve agire, chiederemo un intervento al segretario regionale onorevole Misiani e ai riferimenti nazionali del partito democratico”.