La Fiction, giunta alla quarta stagione, è diventata in pochi anni una serie cult. Le frasi si sono trasformate tormentoni che il grande pubblico ripete, tagga, condivide. In pratica ci troviamo di fronte ad un vero e proprio fenomeno di massa. E adesso approda anche sul palcoscenico dei teatri di tutta Italia.
Approda il 12 marzo al Teatro Gesualdo il musical “Mare Fuori” di Alessandro Siani. La location è sempre il carcere minorile di Nisida in cui si intrecciano, in modo profondo e crudo, le esistenze di un gruppo di ragazzi all’interno di un istituto penitenziario. Dietro le sbarre, guardando oltre, si affaccia un mare libero e immenso, una sorta di sogno, di miraggio. La detenzione è ancora più dura guardando il “Mare fuori”.
La versione teatrale mantiene i temi fondamentali come le motivazioni che hanno portato in carcere i ragazzi, le famiglie distrutte nei loro valori primordiali, le lotta fra bande, la delinquenza beffarda che trascina una persona non “adulta” a fare determinate scelte. Una sorta di piccola grande riflessione sulla “gioventù bruciata”, figlia di un destino amaro e inaccettabile.
Sulle musiche originali della serie tv, il musical diretto da Alessandro Siani e prodotto da Best Live, avrà tra i protagonisti, anche alcuni tra i volti più amati della fiction Rai come Maria Esposito, per tutti Rosa Ricci, personaggio rivelazione e tra i protagonisti indiscussi della serie. Ci saranno anche Dobermann interpretato da Enrico Tijani. Micciarella avrà, invece, il volto di Giuseppe Pirozzi, Milos quello di Antonio D’Aquino, Nunzia quello di Carmen Pommella. A interpretare una delle guardie vedremo il cantautore Andrea Sannino, mentre Pascale Langer sarà Yuri.
«Ci saranno tante new entry, ma anche attori del cast originale come Antonio Orefice nei panni di Totò, rimasto nel cuore dei fan. Volevamo portare questa storia che racconta una realtà cruda di Napoli anche a teatro, ma è molto altro – spiega Alessandro Siani – Grazie al cast di Mare Fuori ci buttiamo in questa nuova sfida e riflettiamo su questa gioventù bruciata, figlia di un destino amaro e inaccettabile. Gli occhi dei ragazzi, le loro voci, la musica, l’anima e le risate amare, tingono l’anima e sono pronte ad abbracciare il pubblico e questi ragazzi».