Un convegno nato dalla volontà di approfondire il patrimonio storico e antropologico del Sannio, indagando il tema della stregoneria e del folklore locale, con l’obiettivo di promuovere la realizzazione del Parco delle Streghe di Benevento. E’ l’incontro in programma il 22 febbraio, alle 9, presso l’Università Giustino Fortunato di Benevento. Una sfida, quella del Parco, che vuole essere risorsa culturale e turistica, luogo di dialogo e inclusione, nonché volano di sviluppo per la città e l’intero Sannio. Il convegno vedrà la partecipazione di autorevoli studiosi e ricercatori di livello nazionale, che offriranno un’analisi approfondita della tradizione magico-religiosa del Sannio, dei processi per stregoneria e dell’immaginario popolare legato alla figura della Janara; attraverso un approccio multidisciplinare, storici, antropologi e ricercatori analizzeranno l’eredità storica della città e la sua finalizzazione a creare opportunità di sviluppo. A portare i propri saluti Clemente Mastella, Sindaco di Benevento, Nino Lombardi, Presidente della Provincia di Benevento, il professore Giuseppe Acocella Rettore Università Giustino Fortunato. Coordina il professore Paolo Palumbo, Università Giustino Fortunato, SSML Internazionale. Interverranno i professori Vincenzo Lavenia, Università di Bologna – Studiare le streghe: linee di ricerca tra passato e presente, Elio Galasso, Direttore Emerito Museo del Sannio – Iside, Dea Madre, divenne Strega a Benevento. Paolo Portone, CIRE – Centro Insubrico di Ricerche Etnostoriche – L’anomalia beneventana: perché la fama del Noce nonostante l’assenza di roghi?, Francesca Romano, Sapienza – Università di Roma – Mezzogiorno superstizioso. La moderazione dei Tribunali di fede meridionali nei processi per magia, Claudio Corvino, Antropologo – Janara in fabula. Di come fate, venti e janare si fanno racconto di ferro e acciaio., Mario Collarile, Presidente Comitato Scientifico Fondazione “Terre Magiche Sannite” – Il progetto: Il Parco delle Streghe di Benevento. Le conclusioni saranno affidate a Carmine Ricciardi, Presidente Fondazione “Terre Magiche Sannite”
Una storia, quella delle Janare, intrisa di magia. E’ da Diana che le streghe di Benevento prendono il nome di Janare (o Dianare). Nel settimo secolo I Longobardi spadroneggiano nel sud Italia portando con se le loro tradizioni pagane. Sotto il duca Romualdo I di Benevento adoravano una vipera d’oro (forse alata, o con due teste), che probabilmente ha qualche relazione con il culto di Iside, poiché la dea era capace di dominare i serpenti. Celebravano i loro riti pagani lungo le rive del fiume Sabato. Ad un albero scelto, presumibilmente il famoso noce di Benevento, veniva appesa la pelle di un caprone ed i guerrieri correvano a cavallo attorno all’albero strappando con le lance brandelli dalla pelle, che poi mangiavano. Un sacerdote, Barbato di Benevento, fa poi sradicare l’albero, ponendo fine a quella tradizione pagana. La prima testimonianza circa i loro riti la troviamo nelle parole di Matteuccia da Todi, una monaca accusata di stregoneria, nota come la strega di Ripabianca. Durante gli interrogatori subiti, Matteuccia ha infatti raccontato agli inquisitori che a Benevento esisteva un gruppo di donne (da qui hanno origine le streghe) che si riuniva intorno ad un albero di noci, il noce di Benevento, distrutto da un sacerdote, Barbato di Benevento, ma, secondo la leggenda, fatto rinascere dal demonio. Le Janare erano donne accusate di praticare la stregoneria, di volare a cavallo di scope e di partecipare a sabba infernali.
L’iniziativa rappresenta un’opportunità per richiamare l’attenzione sul valore del patrimonio immateriale di Benevento e del Sannio, per costruire un progetto innovativo capace di coniugare tradizione e sviluppo locale.
Per l’organizzazione del convegno la Fondazione ha il patrocinio del Comune di Benevento, della Provincia di Benevento, affiancata dall’ Università Giustino Fortunato, dalla SSML Internazionale, dalla Confindustria di Benevento e da altri sponsor.