L’ emergenza mafiosa ed il diritto penale del nemico e Processare la mafia: regole di giudizio, pulsioni etiche, paradossi. Sono le tracce di una due giorni dedicata al “Contrasto giudiziario al femomeno mafioso” organizzata dalla Camera Penale Irpina. Oggi pomeriggio presso il Tribunale di Avellino, esperti e autorità nel campo legale si sono riuniti per il primo appuntamento previsto dalla sessione. L’incontro è stato aperto dall’avvocato Luigi Petrillo, membro del Direttivo della Camera Penale Irpina e dell’ Osservatorio Misure patrimoniali e di prevenzione Unione Camere Penali Italiane. “Oggi si è cercato di fare il punto sulla situazione, sulla legislazione e sulla giurisprudenza a distanza di 35 anni, ormai, dalla decretazione d’urgenza conseguente alla strage di Capaci, che segna il momento in cui lo Stato italiano ha messo in campo un insieme di misure particolarmente aggressive di contrasto alla mafia. Abbiamo invitato degli esperti di chiara fama, abbiamo invitato anche degli investigatori che hanno perseguito i reati di mafia e che poi si sono trovati dalla parte degli imputati, sperando che in questi due giorni possano dare un contributo di serenità nell’affrontare un problema che troppo spesso viene agitato da quelli che per noi sono i populisti giudiziari. È sotto gli occhi di tutti che le misure adottate nel corso di questi 35 anni hanno prodotto un abbattimento del fenomeno mafioso. Tutto questo ha avuto dei costi enormi che noi amiamo chiamare “effetti collaterali”. Molte imprese sono state abbattute perché sospettate di collusione che poi magari non c’era, molti imputati sono stati perseguiti, alcuni si sono suicidati, alcuni sono stati ingiustamente accusati. Vediamo che dopo 35 anni è venuto il momento che questa stagione di emergenza non venga messa da parte, perché ha dato ottimi frutti; ma occorre fare cambiamenti, evolvendo verso una forma di diritto penale che noi chiamiamo liberale”.
Tra i protagonisti dell’incontro, il presidente della Camera Penale Irpina, l’avvocato Gaetano Aufiero, insieme al Professore di diritto penale dell’Università Federico II di Napoli, Vincenzo Maiello, che hanno guidato la discussione sul “Principio di legalità e diritto giurisprudenziale nel contrasto alla criminalità mafiosa”: “Da 32 anni abbiamo una legislazione che, nei processi legati alla mafia, applica una normativa speciale che ormai non è più così speciale, poiché è radicata nel sistema da più di 30 anni. Il nostro obiettivo è fornire spunti di riflessione, soprattutto in ambito cautelare. Nel contesto cautelare, abbiamo una normativa che prevede, in risposta al fenomeno della criminalità organizzata, la misura cautelare dell’arresto. Di conseguenza, a distanza di 4 anni dall’arresto, la persona è ancora soggetta alla custodia cautelare in carcere senza che sia ancora giunta una sentenza di condanna. Abbiamo una normativa che stabilisce un termine massimo di 9 anni per la custodia cautelare per tutti gli imputati. Ciò significa che in Italia si può essere sottoposti alla custodia cautelare per 9 anni prima di una sentenza definitiva di condanna. Esiste una normativa speciale riguardante l’assunzione della prova, che ha portato soprattutto all’annullamento dei principi di oralità nell’assunzione della prova. L’obiettivo del convegno, oggi come domani, è fornire spunti di riflessione che saranno poi approfonditi. Credo che sia assolutamente importante. Abbiamo voluto che questo convegno si svolgesse in tribunale e che avesse luogo nell’aula “Livatino”, perché non bisogna dimenticare che la criminalità organizzata esiste in Italia, specialmente in Campania, e va combattuta. La criminalità organizzata esiste ed è necessario combatterla. Va combattuta nel rispetto delle regole della normativa processuale e della dignità del detenuto, e abbiamo scelto di tenere questo convegno proprio in tribunale per questo motivo. Saranno due giorni molto intensi e importanti per il tribunale di Avellino, per il foro di Avellino e soprattutto per la Camera di Avellino, che stiamo cercando di far funzionare nel migliore dei modi”.
La seconda giornata del convegno, prevista per domani mattina, vedrà ulteriori approfondimenti su tematiche cruciali. Tra gli interventi previsti, l’intervista a Mario Mori e Giuseppe De Donno condotta da Anna Germoni e un intervento programmato del Professore Vittorio Manes dell’Università di Bologna.