Quattro appuntamenti tra Avellino, Sant’Andrea di Conza, Caposele e Salerno per discutere di salute, territorio e umanità della cura in un convegno che unisce formazione, spiritualità e cultura.
“Unicuique suum: a ciascuno il suo” è il titolo scelto per la seconda edizione del convegno nazionale e regionale “Il Sabato della Medicina”, promosso dall’Associazione Medici Cattolici Italiani – sezione di Sant’Angelo dei Lombardi – in collaborazione con numerose realtà del territorio. Una formula itinerante che mira a valorizzare la medicina territoriale e a ridare centralità alla figura del medico come punto di riferimento umano, oltre che clinico, nelle comunità locali, specialmente in quelle montane e interne.
Il convegno si articola in quattro sabati, distribuiti tra maggio e ottobre 2025, con un programma scientifico ricco e una forte attenzione al contesto culturale e spirituale dei luoghi ospitanti. Ogni tappa prevede sessioni tematiche, visite guidate e momenti di riflessione collettiva. Il programma prevede: Sabato 10 maggio – Avellino: presso la sede dell’Ordine dei Medici, si parlerà di cardiologia, pneumologia e otorinolaringoiatria. La giornata sarà arricchita da una visita al Santuario di Montevergine e al castello di Montefusco. Sabato 31 maggio – Sant’Andrea di Conza: nella struttura polifunzionale Ex Fornace si affronteranno temi legati alla terapia del dolore, dermatologia oncologica e screening tiroideo, con escursione al Parco Archeologico di Compsa. Sabato 14 giugno – Caposele: presso il Santuario San Gerardo, focus su natalità, ecografia territoriale, terapia antibiotica e malattie infettive. È prevista anche la Giornata del Medico e una visita all’Abbazia del Goleto. Sabato 25 ottobre – Salerno: nella sede dell’Ordine dei Medici, conclusione del ciclo con approfondimenti su cardiologia, malattie metaboliche, diagnostica per immagini e il valore dell’umanesimo nella medicina moderna.
Il convegno, patrocinato da enti locali, ordini professionali e istituzioni regionali, intende promuovere una sanità di prossimità capace di dialogare con il territorio, coinvolgendo non solo i professionisti, ma anche le famiglie, le realtà associative, il mondo agricolo e la dimensione della fede. In un tempo in cui la medicina rischia di perdersi nella tecnocrazia, l’iniziativa vuole riportare al centro la relazione e l’ascolto: strumenti fondamentali per prendersi cura delle persone.
Stefano Carluccio