“Un anno per convertirsi, sposarsi, cambiare le nostre vite, diventare sacerdoti o avere un figlio. Mettiamoci in cammino”. È un invito a fare tesoro di questo tempo quello che lancia il vescovo di Avellino Arturo Aiello nell’inaugurare l’anno giubilare nella cattedrale di Avellino. Una celebrazione che arriva al termine della processione partita dalla chiesa del Rosario per concludersi al Duomo. La chiesa è gremita e sono in tantissimi a partecipare al corteo che accompagna il vescovo. Aiello sottolinea il valore di cui si carica l’anno giubilare “Non solo un tempo di grazia. Riappropriamoci dell’alfabeto della fede e dell’umanità. Le chiese diventino centri pulsanti di spiritualità, attraverso la promozione di momenti di preghiera e confronto. Perché senza la preghiera la fede si esaurisce. Cerchiamo altre parole per evangelizzare perché chi ci appare lontano è più vicino di quanto possiamo immaginare”. E lancia l’idea di ripubblicare le preghiere essenziali della fede, perché restino segni tangibili di questo tempo.
Un invito che si affianca a quello di fare di quest’anno giubilare un laboratorio per promuovere iniziative di carità a sostegno di chi vive una condizione di disagio. Spiega come ‘Sara un percorso a lungo termine che vedrà entusiasmi e fallimenti. Dobbiamo mettere in conto anche questi” Una cerimonia, impreziosita dal coro della cattedrale, che si carica di un valore forte. Poche le autorità presenti, tra loro il sindaco Laura Nargi. E sembra quasi rivolto anche agli amministratori del Comune il messaggio del vescovo che ribadisce l’importanza di diventare finalmente ciò che si è, così da svolgere appieno il proprio ruolo, ricordando che in tutte le famiglie ci sono tensioni e crisi.