“A fronte di 917 disponibilità sono stati autorizzati solo 268 posti per le immissioni in ruolo del personale Ata della Campania: poco più del 29%, in una regione complessa come la nostra che, tra differenze territoriali, dimensionamento e criticità conclamate, è in continua emergenza”. A renderlo noto la segretaria generale della Uil Scuola Rua Campania, Roberta Vannini.
“Altro che decreto Caivano! I numeri sono davvero sconcertanti – aggiunge – e non si capisce la ratio che li ha determinati: su 153 disponibilità per assistenti amministrativi si autorizzano solo 43 posti in ruolo. Appena 18 i posti autorizzati per gli assistenti tecnici su 94 disponibilità e solo 206 nuove assunzioni a fronte delle 641 possibili per i collaboratori scolastici”.
“Scandalosa è poi la situazione dei cosiddetti “profili minori”, una sola immissione in ruolo su 29 disponibilità complessive. Ci sono cuochi, guardarobieri e infermieri che aspettano da anni di essere stabilizzati. Certamente non è questa la strada maestra per dare continuità e sicurezza alle scuole della nostra regione”, fa sapere Roberta Vannini.
“È sempre la stessa storia – incalza -: di risolvere i problemi della scuola si parla solo in campagna elettorale poi, al momento delle decisioni importanti, come sono quelle che riguardano gli organici e i contratti, la scuola viene utilizzata come salvadanaio, per far quadrare il bilancio dello stato. Si susseguono i governi, sinistra destra, ma per la scuola non cambia mai niente. Siamo alle solite”.
“La Uil Scuola della Campania non ci sta! Siamo di fronte ad una vera e propria emergenza. Occorre cambiare i parametri a livello nazionale. È necessario rendere stabili gli organici del personale ATA”, prosegue la segretaria della Uil scuola campana.
“Ormai le scuole sono vere e proprie stazioni appaltanti per tutti i progetti e per tutte le incombenze quotidiane che si devono gestire. Gli istituti scolastici hanno bisogno di più personale ausiliario e i fatti ci dimostrano che anche l’organico di fatto non è mai sufficiente a rispondere alle reali esigenze delle scuole”, conclude Vannini.